“Chiedimi di restare” è un romanzo breve di Flora A. Gallert, leggero e romantico.
La protagonista potrebbe essere una qualsiasi ragazza comune, se non fosse per gli agi e le ricchezze in cui vive, a cui il lettore si affeziona comunque immediatamente. Poche righe bastano per prendere incondizionatamente le sue parti, intuendo subito che dietro il faccino impeccabilmente truccato, i capelli perfettamente acconciati e il corpo mozzafiato di una giovanissima che nulla ha a che invidiare alle top model che sfilano sulle passarelle, c’è molto di più.
Secondo me infatti, il valore del libro della Gallert sta proprio nel risvolto psicologico del personaggio principale, che evita la banalità di una storia d’amore altrimenti intuibile sin dall’inizio.
Assistiamo invece all’evoluzione di una giovane donna, e alla sua affermazione come essere umano conscio dei propri valori e dei propri limiti, che abbandona lo stereotipo di bella-ricca-viziata, dopo aver provato sulla sua pelle il dolore della falsità e dell’egoismo di coloro che la circondano.
Una sorta di Cenerentola al contrario, che parte dalla carrozza per ritrovarsi nella zucca, accettando coraggiosamente di aprire gli occhi su un mondo artefatto, e scegliere il suo cavaliere senza macchia e senza paura, nonostante tutto.
Una favola quindi, in cui una principessa e un principe si trovano, si perdono e si cercano; una situazione che molti di noi avranno probabilmente vissuto, una storia che risveglia il nostro lato sentimentale facendoci battere forte il cuore.
Flora A. Gallert inoltre scrive bene. Il suo stile è scorrevole e fresco e le descrizioni precise, ma non ridondanti. I capitoli sono scanditi dai giorni della settimana e il riferimento all’utilizzo dei social inquadra immediatamente la contemporaneità del periodo.
Non mancano scene piccanti, ma mai fuori luogo, né esageratamente enfatizzate.
“Chiedimi di restare” è una lettura che mi sento di consigliarvi, per un attimo di relax e un momento di sano romanticismo.
Paola Bianchi