Ricordiamo Asimov, uno dei grandi della fantascienza nell’anniversario della sua morte

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Isaac Asimov, nato Isaak Judovič Ozimov (in russo: Исаáк Ю́дович Ози́мов?; Petroviči, 2 gennaio 1920New York, 6 aprile 1992), è stato un biochimico e scrittore sovietico naturalizzato statunitense.

Le sue opere sono considerate una pietra miliare sia nel campo della fantascienza sia in quello della divulgazione scientifica. È autore di una vastissima e variegata produzione, stimata intorno ai 500 volumi pubblicati, incentrata non solo su argomenti scientifici, ma anche sul romanzo poliziesco, la fantascienza umoristica e la letteratura per ragazzi.

E’ Campbell ad incoraggiarlo a scrivere altre opere, e così nel 1939 esce su Amazing Stories il racconto Naufragio al largo di Vesta (Marooned off Vesta).[9] Nel frattempo Asimov ha stretto ottimi rapporti anche con Frederik Pohl, direttore di altre due prestigiose riviste di fantascienza, Astonishing Stories e Super Science Fiction.[10] È su queste testate che vedranno la luce molti dei celebri racconti sui robot positronici (il primo, sempre del 1939, è Robbie), preludio ai fortunati romanzi del Ciclo dei Robot, e le storie che formeranno la prima parte della sua opera più celebre, il Ciclo della Fondazione.[11] Entrambe le opere che hanno fatto la fama e il prestigio di Asimov, dunque, rientrano pienamente in quella che è stata definita l’Età d’oro della fantascienza americana, coincidente grosso modo con gli anni quaranta del Novecento; è l’epoca in cui emergono altri scrittori classici, alcuni dei quali in diretto rapporto con Asimov, come Robert Heinlein, L. Sprague de Camp, Frederik Pohl.[12]

Dopo la laurea, trova molte difficoltà ad entrare nelle scuole mediche di New York, ma finalmente nel 1941 riesce ad ottenere un master presso la Columbia University. Quello stesso anno pubblica il racconto Notturno, osannato dalla critica come il miglior racconto di fantascienza mai scritto, e contemporaneamente inizia a scrivere i racconti che poi saranno noti come la Trilogia della Fondazione. Nel frattempo prosegue gli studi di chimica sotto l’ala protettrice del professor Charles Dawson.[13]

Nel 1942 sposa Gertrude Blugerman, di Toronto (Canada), artista. Quello stesso anno, a causa della seconda guerra mondiale, viene impiegato come chimico presso il Naval Air Experimental Station di Filadelfia insieme ai colleghi scrittori Robert A. Heinlein e L. Sprague de Camp. Nel 1945 Asimov viene arruolato come soldato semplice e inviato prima a Camp Lee (Virginia), poi a Honolulu, dove partecipa al primo esperimento atomico del dopoguerra.[13]

Dopo il congedo torna all’università dove, nel 1948, ottiene il dottorato in biochimica[5] e inizia a lavorare con il professor Robert Elderfield, facendo ricerche su nuovi farmaci contro la malaria. Nel frattempo continuano le sue collaborazioni con le riviste fantascientifiche, alle quali, oltre alle già citate, vanno ad aggiungersi Unknown, IF, Galaxy Science Fiction e The Magazine of Fantasy and Science Fiction. Nel 1949 esce il racconto Madre Terra che anticipa i romanzi dei robot.

Nel 1950 Asimov pubblica il suo primo romanzo, Paria dei cieli (Pebble in the Sky, inizialmente Grown Old with Me). Più tardi esce anche la raccolta Io, robot e il suo primo libro di saggistica, scritto insieme a due colleghi.[13] L’anno dopo nasce il figlio David.[14]

Tra il 1951 e il 1953 escono i romanzi Il tiranno dei mondi, Le correnti dello spazio e Abissi d’acciaio, oltre alla fortunata Trilogia della Fondazione. Nel 1952 vede la luce anche Lucky Starr, il vagabondo dello spazio, primo della fortunata serie su Lucky Starr pubblicata con lo pseudonimo di Paul French[15]. Un anno dopo esce l’antologia La Terra è abbastanza grande.[13] È poi di quegli anni il primo incontro con Janet Opal Jeppson, giovane psichiatra.

Nel 1955 nasce Robyn Joan[14], sua seconda figlia, e gli viene conferito il titolo di professore associato di biochimica. Tra il 1955 e il 1957 alterna l’attività di docente a quella di romanziere con l’uscita di La fine dell’eternità e Il sole nudo. Nel 1958 esce Lucky Starr e gli anelli di Saturno, il romanzo che chiude il ciclo.

Il suo ultimo contributo letterario per molto tempo risale al 1959 con l’uscita dell’antologia Nine Tomorrows, che presenta racconti scritti negli anni cinquanta.

A tutt’oggi Asimov è considerato uno dei massimi scrittori di fantascienza. Egli fu certamente tra i primi a trasformare questo genere da narrativa di consumo priva di contenuti tipica dei cosiddetti pulp magazine a letteratura di livello, con contenuti divulgativi e didattici. Fu tra i primi anche a puntare tutto sulla plausibilità scientifica delle sue storie (la cosiddetta hard science fiction, basata su solide fondamenta scientifiche), non mancando tuttavia di inserirvi ampie riflessioni sociologiche e futuristiche sul destino dell’umanità. La popolarità di Asimov è addirittura maggiore in molti paesi europei, tra cui Spagna e Italia, nei quali è considerato lo scrittore di fantascienza per antonomasia ed è spesso l’unico ad essere conosciuto tra i suoi colleghi.

Asimov scrisse un enorme numero di racconti, particolarmente nel periodo tra il 1939 e il 1959. In seguito la maggior parte delle sue opere furono libri. Tra di essi, vanno sicuramente ricordati La fine dell’eternità (The End of Eternity in originale, 1955), forse la migliore opera sui viaggi nel tempo mai scritta; Neanche gli dei (The Gods Themselves in originale, 1972), vincitore del premio Hugo ed opera in cui per la prima volta Asimov descrive compiutamente e minuziosamente in molti suoi aspetti, compreso quello riproduttivo, un’affascinante civiltà extraterrestre; e Viaggio allucinante (Fantastic Voyage1966) insieme a Destinazione cervello (Fantastic Voyage II: Destination Brain in originale, 1987) in cui, partendo da un’idea non sua, Asimov crea una grande avventura all’interno del corpo umano su un veicolo miniaturizzato, attenendosi però a canoni scientifici e cercando di dare un aspetto credibile e logico al tutto, divulgando in modo semplice ma chiaro, molte delle caratteristiche del corpo umano e dei suoi fenomeni chimici interni.

 

 

Pubblicato da librieemozioni

Romana di nascita, ma cittadina del mondo, Paola Bianchi è laureata in Lingue e Letterature Straniere Moderne e insegna lingue e materie letterarie, oltre a lavorare come correttrice di bozze e traduttrice. Appassionata di tutto ciò che ruota intorno ai libri ha un proprio blog, www.librieemozioni.altervista.com, che considera un salotto aperto agli amanti della scrittura e della lettura, e ha fondato a Civitavecchia, dove vive, un Club Letterario. Attualmente scrive per il Magazine Caffebook e ha già pubblicato numerosi articoli anche per giornali locali. Il saggio “La Figura del Vampiro dalle origini ai nostri giorni, nelle opere di Anne Rice e Joseph Sheridan Le Fanu” come il romanzo breve “Giochi di luna”, e “Finzione o realtà?” racconto pubblicato in e-book nella raccolta “Raccontami una Storia”, rispecchiano la sua passione per il genere horror, a cui si affiancano anche quello fantasy e thriller.