Recensione de
“Il buio dell’anima” di Alexandro Bonanno
di
Paola Bianchi
“E non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male”
Un paese in provincia di Imperia, un gruppo di amici adolescenti, una gita, i primi amori, un quadro ideale per un romanzo rosa o introspettivo; invece no. “Il buio dell’anima” va ben oltre gli scontati cliché, rivelandosi, pagina dopo pagina, un fantasy noir da non sottovalutare. Il lettore resta infatti in apnea per circa centonovanta pagine, chiedendosi, capitolo dopo capitolo, se Alexander, il giovane protagonista cederà o meno al proprio destino.
I personaggi messi in gioco da Alexandro Bonanno sono ben delineati. Ognuno di essi ha un ruolo nella storia e rappresenta una caratteristica o un atteggiamento dell’essere umano. Troviamo quindi l’empatia, l’arroganza, la perfidia, l’altruismo, la menzogna e l’amore. L’amore in effetti, trattato in tutte le sue sfaccettature, pervade tutto il romanzo. Facilmente individuiamo l’amore materno, pronto anche a sacrificare se stesso pur di proteggere il figlio, così come l’amore timoroso ed impacciato di chi pensa di essere inferiore all’oggetto del suo interesse. Troviamo l’amore prettamente sensuale, dove i sentimenti lasciano totalmente il posto ai piaceri della carne e l’amore puro, che oltrepassa la logica attrazione fisica per innalzarsi ad un livello superiore più maturo e duraturo. Incontriamo l’amore servile, che di costruttivo non ha nulla e l’amore incondizionato per se stessi, per il proprio benessere a discapito di tutto e di tutti, ovvero l’amore che di amore in realtà non ha proprio nulla e che più giustamente chiamiamo il male.
Il male, infido e intrigante, tentatore ed ingannevole, scuro e viscido è il protagonista sottointeso di questo lavoro. Dalla prima all’ultima pagina è sempre presente, nelle sue numerose rappresentazioni, dettando le regole del gioco che gli altri personaggi cercano irrimediabilmente di cambiare. Morte e disperazione si alternano a fiducia e rivincita in un carosello frenetico in cui è difficile capire come andrà a finire. Preso dal vortice di colori che si alternano tra toni caldi e freddi, tra luce e ombra, il lettore può solamente cadere in un finale che lo sorprenderà e risponderà finalmente alla fatidica domanda: il buio avrà la meglio sull’anima di Alexander?