Intervista a Elena Ramella
di
Paola Bianchi
Pensieri e sentimenti confidati alla notte
Oggi incontriamo Elena Ramella, una giovanissima scrittrice, che ha già pubblicato online diversi racconti.
Elena, “Lettere dalla notte” è la tua ultima opera. Questa volta hai scelto di pubblicare un cartaceo con LaGru Edizioni. Perché questo cambio di rotta?
Scrivere online è molto bello e gratificante, sono stata molto fortunata a trovare persone disposte a leggermi e a pubblicarmi sui loro siti, ma dopo aver raccolto i 20 racconti che fanno parte della raccolta delle Lettere, mi sono resa conto che avevano bisogno di qualcosa di più di una pubblicazione online. Così ho proposto la mia opera all’editore e sono stata felice, qualche mese più tardi, di veder arrivare a casa i miei racconti stampati su carta.
Le lettere della notte, come affermi tu, sono piccoli ritratti sfocati, chi ami ritrarre, in particolare?
Chiunque. A volte camminando mi distraggo perché vedo un volto che mi colpisce, a volte sul pullman perdo la fermata giusta perché sto osservando i gesti e le espressioni di qualcuno che mi sta accanto. Nelle Lettere ci sono tanti sconosciuti che non hanno idea di aver acceso la mia fantasia, che non sanno che intorno ai loro occhi, o alle loro mani, ho costruito un racconto. Ma ci sono anche, tra le righe, persone che ho conosciuto e alle quali ho voluto dedicare un piccolo spazio per ricordarle.
Nella tua raccolta fai riferimento al buio ed alla notte, alle foglie secche ed alle terre fredde. Elena è una persona introversa o solare?
Ahaha no, in realtà sono una persona molto solare. Credo sia più un modo per trasformare una sensibilità piuttosto acuta che da sempre mi accompagna. Scrivere è un modo per tenere a bada un sentire un po’ troppo forte. Il buio, la notte, le terre fredde sono semplicemente immagini che mi piacerebbe trasmettere a chi legge il libro, sono una scelta estetica per trasmettere qualcosa, qualche sensazione.
Cosa ti ha ispirato per questo tuo ultimo lavoro e, da dove trai le tue idee, generalmente?
Ho iniziato a scrivere i racconti di questa raccolta circa tre anni fa. È passato del tempo, sono successe molte cose. Ogni racconto è stato ispirato da qualcosa, da un evento, da una parola, da un’immagine. Le idee vengono da sole, ascoltando una canzone, guardandomi intorno. Nascono da un qualcosa di reale e poi si trasformano, si camuffano da immagini surreali.
Scrittrice, ma anche studentessa di Letteratura a Torino, cosa ti aspetti dalla vita?
Per il momento le idee sono un po’ confuse. Ho intrapreso un percorso di studi che mi avvicinerà molto alla Francia e lì spero di poter realizzare qualcosa di concreto.
Il tuo prossimo progetto si sta già delineando?
Sì, c’è qualcosa in costruzione, ma sarà una sorpresa per i prossimi mesi!
Restando quindi in attesa del prossimo lavoro di Elena Ramella, assaporiamo intanto le sue “Lettere dalla notte”, ringraziando questa giovanissima scrittrice per il suo contributo e augurandole di realizzare presto i suoi sogni.