Fante, lo scrittore italoamericano riscoperto grazie a Bukowski

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John Fante (Denver, 8 aprile 1909Los Angeles, 8 maggio 1983) è stato uno scrittore e sceneggiatore statunitense.

Fante vive un’infanzia turbolenta, nonostante tutto riesce a diplomarsi ed inizia molto presto a fare lavori precari. La condizione di povertà e i suoi continui dissapori con il padre lo portano ad abbandonare la provinciale Boulder, dove vive con la famiglia, per tentare la fortuna a Los Angeles, dove arriva nel 1930.

Qui si iscrive all’università con scarso rendimento, ma grazie a questa esperienza si avvicina seriamente alla scrittura. Nel frattempo vengono pubblicati i suoi primi racconti.

Scrive con una certa regolarità per le riviste The American Mercury e The Atlantic Monthly anche grazie al supporto di Henry Louis Mencken, di cui è da tempo corrispondente.

Si trasferisce in una piccola stanza a Bunker Hill, celebrata con affetto nei suoi romanzi.

Nel 1934 inizia il suo primo romanzo La strada per Los Angeles, il quale sarà concluso nel 1936, ma vedrà la pubblicazione solo nel 1985, seguito nel 1938 da Aspetta primavera, Bandini, che riscuote subito un grande successo, e un anno dopo replica il successo con uno dei suoi romanzi più famosi, Chiedi alla polvere.

Durante la guerra John Fante vive un periodo di crisi narrativa.

Il secondogenito Dan, intraprenderà anch’egli la carriera di scrittore.

1952, anno di pubblicazione di Una vita piena.

Si ammala di diabete e, sfiduciato, pubblica il suo romanzo La confraternita dell’uva nel 1977. L’anno 1978 vede l’incontro tra Fante e Charles Bukowski, che dichiara di considerarlo “il migliore scrittore che abbia mai letto” e “il narratore più maledetto d’America” (Bukowski giunse a dichiarare “Fante era il mio Dio”). Bukowski gli chiede l’autorizzazione di ristampare Chiedi alla polvere, per cui scrive un’appassionata prefazione. Pur di spingere la casa editrice Black Sparrow Books per cui scriveva a ristampare le opere di Fante, da lungo tempo fuori stampa, Bukowski giunge a minacciare l’editore di non consegnare loro il manoscritto del suo nuovo romanzo.

La ripubblicazione delle sue opere fa vivere un periodo di speranza a John Fante, che a causa della malattia è diventato cieco ed è stato sottoposto all’amputazione di entrambe le gambe. Il suo ultimo romanzo è Sogni di Bunker Hill, che Fante detta alla moglie, pubblicato nel 1982 a conclusione della saga del suo alter ego Arturo Bandini.

Nel 1987 è stato insignito di un premio postumo dal presidente del PEN (associazione internazionale di scrittori) degli Stati Uniti.

Nel 2003, a vent’anni dalla morte dello scrittore, per la collana I Meridiani della Mondadori è stato pubblicato Romanzi e racconti, un volume che raccoglie i quattro romanzi e una serie di racconti, curato dal critico e giornalista Francesco Durante, uno dei maggiori conoscitori italiani di Fante.

L’8 aprile 2010, giorno del 101º anniversario della nascita dello scrittore, è stato a lui intitolata l’intersezione tra la Fifth Street e la Grand Avenue di Los Angeles, su mozione del consiglio del governo cittadino. Nella John Fante Square, che è situata nella zona di Bunker Hill dove John Fante ha scritto e vissuto, vi è la biblioteca pubblica di Los Angeles (LAPL) che veniva frequentata da giovane dallo scrittore e dove Charles Bukowski ha riscoperto Chiedi alla polvere.

  • Nel 2011, a Sant’Arsenio, in provincia di Salerno, è nato il Dago Red, dedicato a Fante. All’interno è possibile leggere le sue opere, ammirare gigantografie e trovare informazioni dettagliate sui vari personaggi nati dalla penna di Fante.
  • Dal 2006, a Torricella Peligna (CH), nel mese di agosto, si svolge il festival letterario intitolato Il Dio di mio padre. Festival letterario dedicato a John Fante. Durante il Festival viene attribuito un premio a scrittori di opere prime. (http://www.johnfante.org/). Al festival hanno sempre partecipato anche i due figli di Fante. Dan, scomparso alla fine del 2015 ma ha partecipato l’ultima volta nel 2013.
  • Nel 2009 è stato pubblicato E il cagnolino rise. Omaggio a John Fante (Tespi Editore), raccolta di racconti di scrittori emergenti. E il cagnolino rise è il titolo del racconto scritto da Arturo Bandini in Chiedi alla polvere.

Pubblicato da librieemozioni

Romana di nascita, ma cittadina del mondo, Paola Bianchi è laureata in Lingue e Letterature Straniere Moderne e insegna lingue e materie letterarie, oltre a lavorare come correttrice di bozze e traduttrice. Appassionata di tutto ciò che ruota intorno ai libri ha un proprio blog, www.librieemozioni.altervista.com, che considera un salotto aperto agli amanti della scrittura e della lettura, e ha fondato a Civitavecchia, dove vive, un Club Letterario. Attualmente scrive per il Magazine Caffebook e ha già pubblicato numerosi articoli anche per giornali locali. Il saggio “La Figura del Vampiro dalle origini ai nostri giorni, nelle opere di Anne Rice e Joseph Sheridan Le Fanu” come il romanzo breve “Giochi di luna”, e “Finzione o realtà?” racconto pubblicato in e-book nella raccolta “Raccontami una Storia”, rispecchiano la sua passione per il genere horror, a cui si affiancano anche quello fantasy e thriller.