Ieri, nel 1896 usciva il primo numero de LA GAZZETTA DELLO SPORT

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La Gazzetta dello Sport (La Gazzetta Sportiva di domenica) è un quotidiano sportivo italiano, con sede a Milano. È uno dei maggiori quotidiani italiani per tiratura e diffusione, nonché il primo quotidiano sportivo del Paesee il più longevo d’Europa nel suo genere. Il suo slogan è, dal 9 marzo 2008, “Tutto il rosa della vita“.

Nato dalla fusione de “Il Ciclista” e “La Tripletta”, arrivò nelle edicole il 3 Aprile 1896.

Negli anni ottanta del XIX secolo a Milano lo sport inizia a diventare un’attività popolare. La gente si appassiona soprattutto di ciclismo, ippica e podismo. Le pubblicazioni sportive dell’epoca sono in gran parte specialistiche.

Il giornale riporta nella stessa testata tre titoli: Gazzetta dello Sport in alto e Il Ciclista e la Tripletta sottostanti, ma più evidenti (essendo stampati con un carattere più grande). Sul primo numero compare l’indicazione “Anno II – N. 1 (28)”. Il motivo è spiegato dagli stessi fondatori: Veramente il nostro non fu un vero primo numero perché esso è la continuazione della ben nota «Tripletta» di Torino ed è nello stesso tempo un supplemento del «Ciclista», l’elegante rivista che è al suo secondo anno di vita e continua con buon esito le sue settimanali pubblicazioni. La prima tiratura è di 20.000 copie. Come per gli altri giornali, una copia costa 5 centesimi di lire. L’articolo di fondo del primo numero è affidato a Costamagna. L’argomento iniziale del pezzo è mostrare come, in epoca odierna, il significato che ha assunto lo sport sia diverso da quello che ha avuto presso gli antichi Greci. Uno dei tratti principali che contraddistingue lo sport in epoca moderna è la sua rilevanza sociale: la gente si interessa di sport, ne parla. I campioni sportivi diventano personaggi famosi: sono sulla bocca di tutti. Poi appare la frase centrale del pezzo: “Per trattare quindi lo sport, bisogna sentirsi in grado di correre coi tempi, prevenire, arrivare”. Ed è quello che si propone di fare il nuovo giornale.

Dall’articolo di fondo del numero 1 de «La Gazzetta dello Sport» (3 aprile 1896)
Per trattare quindi lo sport bisogna sentirsi in grado di correre coi tempi, prevedere, arrivare. I giornali sportivi non devono soltanto fornire le notizie, commentare il progresso, registrare il successo, no, essi devono predire, correre l’alea stessa di tutte le cose di questo fine di secolo, devono arrivare. Arriveremo? Modestamente osiamo sperarlo, ad ogni modo non sarà certo da parte nostra che finiranno volontà e tenacia di propositi.

 

Nella prima pagina del numero 1 tutti i titoli appaiono su una sola colonna e riguardano un solo sport: il ciclismo, lo sport più seguito in Italia all’epoca. La pagina è senza fotografie.

Sul numero 2 i due direttori indicano cos’è «La Gazzetta»: un giornale fatto di notizie e di resoconti dettagliati, scritti immediatamente dopo la conclusione degli avvenimenti sportivi. Per una fortunata coincidenza, la Gazzetta nasce appena tre giorni prima della nascita delle prime Olimpiadi moderne, che si celebrano ad Atene dal 6 al 15 aprile 1896. Sul numero del 13 aprile i lettori possono trovare la descrizione della cerimonia di inaugurazione.

La Gazzetta è il primo giornale del Paese a trattare tutti i rami dello sport. Il primo numero ha venduto tutte le 20.000 copie stampate e già dal 24 aprile la testata La Gazzetta dello Sport (con l’articolo) appare in primo piano, surclassando i nomi dei due settimanali che l’hanno generata. In questo primo periodo l’impaginazione privilegia il ciclismo, che appare sempre in prima pagina. Nelle pagine interne del giornale, oltre al ciclismo, al trotto e al galoppo, compaiono podismo (chiamato all’epoca “sport pedestre”), caccia, scherma, canottaggio, tiro a segno, tiro al piccione, atletica leggera, lotta, vela e tennis.

Il 4 settembre 1896 si tenta il passaggio ad una carta color giallo “alla francese”, cioè ispirato ad una moda che viene d’Oltralpe. L’esperimento dura poco perché dal 1º gennaio 1897 si torna al verde chiaro originale. Inoltre con il primo numero dell’anno nuovo scompare la sottotestata “Il Ciclista e la Tripletta”: la Gazzetta assume il nome attuale. Rivera e Costamagna, infatti, hanno deciso di chiudere entrambi i giornali, per concentrarsi totalmente sul bisettimanale, che sta dando loro le maggiori soddisfazioni. Alla fine del 1897 l’impaginazione passa dalle 5 colonne iniziali a 6 colonne.

Nel 1898 avviene la prima importante novità editoriale: esce il Supplemento Mensile Illustrato, che arricchisce le notizie del quotidiano mostrando i volti dei campioni dello sport. La foliazione iniziale del Supplemento è di 16 pagine. Nel maggio dello stesso anno la città di Milano viene scossa dai moti popolari di protesta. Eliso Rivera segue da vicino le manifestazioni e viene messo in carcere perché sospettato di anarchismo. Dopo 22 giorni viene rilasciato per insufficienza di prove. Ma non ritorna più alla Gazzetta: si dimette dalla direzione per dedicarsi alla professione per cui aveva studiato, l’avvocatura. Lo sostituisce il redattore della scherma, Roderico Rizzotti, che affianca Costamagna come direttore. Teodoro Magnasco viene promosso capo redattore. In dicembre il giornale si trasferisce in via Santa Radegonda, in un edificio più ampio con quattro locali. Il giornale viene stampato nello stabilimento Golio, nella vicina via Agnello; i Golio utilizzano una comune carta di colore bianco. Entra in redazione il giovane Armando Cougnet, che è giunto a Milano da Reggio Emilia percorrendo tutta la distanza che separa le due città in bicicletta.

Alla fine dell’anno il giornale annuncia ai lettori il cambio di colore delle pagine: dal verde al rosa.. La novità viene comunicata ai lettori sul numero del 27 dicembre 1898 con un titolo a tutta pagina, il primo nella storia del giornale. Il nuovo colore fa il suo esordio il 2 gennaio 1899. Il rosa si impone subito e diventerà il simbolo distintivo del giornale.

Nel 1899 il Supplemento illustrato raddoppia: passa da mensile a quindicinale. Quello stesso anno la Gazzetta organizza il suo primo avvenimento sportivo: un incontro di scherma tra Agesilao Greco e il belga Fernand Desmet, che si disputa il 4 agosto.

Nel 1902 viene lanciata la prima manifestazione sportiva popolare organizzata dal giornale: la gara podistica Milano-Monza-Milano. La Gazzetta cresce: la tiratura sale a 36.000 copie. Il giornale viene stampato con la moderna linotype Morgenthaler. Nonostante il successo, Rizzotti si dimette per divergenze sulla conduzione. Costamagna rimane direttore unico del giornale. Nuovo capo redattore è nominato il giovane Edgardo Longoni. Longoni lascia dopo due anni. Il suo successore, nel 1904 è Tullo Morgagni. Su iniziativa di Morgagni, romagnolo appassionato di motociclismo, la Gazzetta organizza la prima competizione motociclista italiana: la «1000 km a squadre». La gara si disputa il 26 giugno, con partenza da Rogoredo, alle porte della città.

Fino al 1905 la periodicità rimane stabilmente bisettimanale; solo in occasione di grandi eventi la Gazzetta esce per più giorni consecutivi. Per fronteggiare la concorrenza del neonato quotidiano sportivo Gli Sports, diretto da un ex della Gazzetta, Edgardo Longoni, il giornale organizza, il 12 novembre 1905, una corsa ciclistica internazionale, il Giro di Lombardia. Anche questa iniziativa riscuote successo; il Giro di Lombardia diventerà in pochi anni un appuntamento classico del ciclismo internazionale. Alla fine dell’anno 1906 viene pubblicato un annuario sportivo e si dà vita ad una serie di ritratti dei grandi campioni. Per la prima volta appaiono sulla Gazzetta le fotografie dei protagonisti dello sport (finora riservate al Supplemento).

In occasione della «Mostra del ciclo e dell’automobile», grande fiera che si svolge a Milano, il giornale sperimenta l’uscita con cadenza quotidiana. La Gazzetta esce nelle edicole per tutti i 15 giorni della durata della Mostra. Nel 1907 il giornale organizza un’altra corsa ciclistica, questa volta in apertura di stagione, la Milano-Sanremo. Anche questa competizione ha successo ed entrerà nel programma internazionale come gara di inizio stagione. Nel corso dell’anno la Gazzetta tocca la tiratura-record di 102.000 copie.

Nel febbraio 1992 La Gazzetta, in pieno fervore olimpico, dedica tutta la prima pagina alle medaglie conquistate ai Giochi invernali di Albertville da Alberto Tomba, Deborah Compagnoni e la 4×10 maschile di sci di fondo: per la prima volta nella sua storia moderna il calcio non compare in prima pagina. Di per sé è una notizia che fa il giro del mondo. Nel 1994 La Gazzetta torna oltreoceano: si inaugura la teletrasmissione permanente negli Stati Uniti.

Nel 1995 vengono lanciati due nuovi supplementi: «La Gazzetta dello sportivo», un tabloid di 32 pagine in uscita il venerdì con notizie e approfondimenti per gli sportivi praticanti (primo numero: 27 gennaio 1995); «La Gazzetta dello Sport Magazine», settimanale in uscita il sabato, che riprende la tradizione degli allegati in carta patinata con fotografie di alta qualità.[18] (primo numero: 28 ottobre 1995). Direttore della testata è Elio Trifari. Nel 2000 «La Gazzetta dello sportivo» viene accorpata al giornale e ne vengono aperte alcune sezioni su Internet. In maggio viene varata l’edizione romana (alcune pagine inserite nella foliazione). Infine, il «Magazine», dopo aver cambiato veste grafica e testata, assume il nuovo nome di «SportWeek» (primo numero: 12 febbraio 2000).

Con l’avvento alla direzione di Pietro Calabrese (2002) avvengono alcune piccole, ma significative modifiche: il titolo in prima pagina è tutto in stampatello ed è composto da poche parole; a pagina 2 non vi sono più i programmi televisivi, che vengono spostati nelle ultime pagine; le pagg. 2 e 3 vengono così dedicate all’avvenimento più importante della giornata. Il 16 dicembre 2004 La Gazzetta ha abbandonato per un giorno il suo classico colore rosa ed è stato stampato su carta verde per promuovere l’uscita nelle sale italiane del film Shrek 2. Il ricavato di questa operazione di marketing, pari a 120.000 euro, è andato in beneficenza.

Il 10 luglio 2006, il giorno dopo la vittoria della nazionale di calcio italiana nei mondiali di calcio 2006, la tiratura del giornale ha battuto il record italiano precedente (che apparteneva sempre a La Gazzetta) con l’incredibile cifra di 2 302 808 copie.. Il 29 marzo 2008, il giornale, seguendo una tendenza generalizzata della stampa italiana, cambia formato diventando tabloid. Oltre alla riduzione delle dimensioni si registra l’inserimento del colore in tutte le pagine. La testata è corredata del sottotitolo «Tutto il rosa della vita», che da allora accompagna ogni numero del quotidiano.

Attualmente La Gazzetta viene teletrasmessa in sei centri stampa in Italia e in tre all’estero: i dati di diffusione 2010 la confermano primo giornale italiano con 3.995.000 lettori di media al giorno[. La Gazzetta dello Sport, di domenica, esce con la testata La Gazzetta Sportiva, in ossequio ad un’antica legge che in Italia impediva ad un quotidiano di uscire per più di 6 giorni alla settimana. Oggi tale legge non esiste più ma la tradizione è rimasta.

A fine 2013 l’editore (RCS MediaGroup) ha annunciato l’apertura di un’agenzia di scommesse sportive online con il marchio del quotidiano: «Gazzabet». La redazione si è mostrata subito contraria ed ha proclamato due giorni di sciopero, effettuati nel gennaio 2014.

Dal 23 dicembre 2014 la nuova sede del giornale è in Via Rizzoli a Milano, sede anche di RCS MediaGroup.

Il 26 febbraio 2015 è stato lanciato il canale televisivo «Gazzetta TV» sul digitale terrestre, edito da Digital Factory (società partecipata al 60% da Digicast, integralmente controllata da Rcs MediaGroup, e al 40% da DeA 59 del gruppo De Agostini). L’editore aveva posto un obiettivo in termini di ascolto da raggiungere entro la fine dell’anno. L’obiettivo non è stato raggiunto e il canale ha chiuso le trasmissioni il 6 gennaio 2016. «Gazzetta TV» ha trasmesso le partite della Copa América 2015 (campionato sudamericano di calcio per nazioni).

 

 

 

 

Pubblicato da librieemozioni

Romana di nascita, ma cittadina del mondo, Paola Bianchi è laureata in Lingue e Letterature Straniere Moderne e insegna lingue e materie letterarie, oltre a lavorare come correttrice di bozze e traduttrice. Appassionata di tutto ciò che ruota intorno ai libri ha un proprio blog, www.librieemozioni.altervista.com, che considera un salotto aperto agli amanti della scrittura e della lettura, e ha fondato a Civitavecchia, dove vive, un Club Letterario. Attualmente scrive per il Magazine Caffebook e ha già pubblicato numerosi articoli anche per giornali locali. Il saggio “La Figura del Vampiro dalle origini ai nostri giorni, nelle opere di Anne Rice e Joseph Sheridan Le Fanu” come il romanzo breve “Giochi di luna”, e “Finzione o realtà?” racconto pubblicato in e-book nella raccolta “Raccontami una Storia”, rispecchiano la sua passione per il genere horror, a cui si affiancano anche quello fantasy e thriller.