Non dar da mangiare alle piante … MAI!

La Piccola bottega degli orrori

di

Paola Bianchi

 

Non dar da mangiare alle piante … MAI!

 

 bottega orrori

 

La piccola bottega degli orrori è un racconto del millenovecentotrentadue di John Collier intitolato Green Thoughts, a cui si sono ispirati musicals e films fino ai giorni nostri. Dalla famosa pellicola degli anni Sessanta diretta da Roger Corman, al musical teatrale degli anni Ottanta portato sul grande schermo da Frank Oz, il tema dell’invasione aliena cattura ancora oggi lo spettatore, soprattutto se l’oggetto misterioso e pericoloso, è una strana e particolare pianta.

In questi giorni è nuovamente di scena questo capolavoro, grazie alla direzione artistica di Enrico Maria Falconi ed alla regia di Valerio De Negri. Al ritmo delle musiche di Alan Menken, eseguendo alla perfezione le coreografie di Maria Luisa Rubulotta, gli attori della Blue in the Face ci accolgono nella bottega del fiorista Musnik, presentandoci i terribili fatti causati dalla pianta assetata di sangue umano.

L’iniziale felicità del giovane commesso Seymour, che vede finalmente realizzato il proprio sogno di una famiglia e di un certo benessere economico, scema presto lasciando il posto allo sgomento di aver a che fare con Audrey due, così chiamata in omaggio alla donna di cui è innamorato, ed alla insolita e pericolosa voracità di questa.

Morti comode, tentazioni e buoni sentimenti, animano il palcoscenico di una piccola, noiosa e accidiosa cittadina, i cui abitanti vivono giorno per giorno andando avanti per forza d’inerzia, avendo ormai rinunciato ai propri sogni.

Lasciatosi coinvolgere in qualcosa molto più grande di lui, in nome di un amore che alla fine scopre ricambiato, il personaggio di Seymour cresce durante il musical, passando dal goffo ragazzo senza arte né parte, rassegnato a non avere un ruolo ben definito nella società delle apparenze e del consumismo, fiorendo alla fine come uomo, capace di riconoscere i propri errori e prendersi le proprie responsabilità.

Questo cambiamento gli fornisce il coraggio di disfarsi della malefica pianta parlante, rinunciando a ricchezza e notorietà, ma sposando la tranquillità della giustizia e dei veri sentimenti.

Un’opera quindi sicuramente divertente, ben interpretata e piacevole da guardare, che riesce, ancora oggi, a farci riflettere grazie alla morale raccontata dai balletti e dalle canzoni.

Un insegnamento finale sicuramente discutibile in questo periodo di risveglio delle coscienze ambientali, ma molto appropriato se riferito a questa storia è: … non dar da mangiare alle piante … MAI!

 

Paola Bianchi

Pubblicato da librieemozioni

Romana di nascita, ma cittadina del mondo, Paola Bianchi è laureata in Lingue e Letterature Straniere Moderne e insegna lingue e materie letterarie, oltre a lavorare come correttrice di bozze e traduttrice. Appassionata di tutto ciò che ruota intorno ai libri ha un proprio blog, www.librieemozioni.altervista.com, che considera un salotto aperto agli amanti della scrittura e della lettura, e ha fondato a Civitavecchia, dove vive, un Club Letterario. Attualmente scrive per il Magazine Caffebook e ha già pubblicato numerosi articoli anche per giornali locali. Il saggio “La Figura del Vampiro dalle origini ai nostri giorni, nelle opere di Anne Rice e Joseph Sheridan Le Fanu” come il romanzo breve “Giochi di luna”, e “Finzione o realtà?” racconto pubblicato in e-book nella raccolta “Raccontami una Storia”, rispecchiano la sua passione per il genere horror, a cui si affiancano anche quello fantasy e thriller.