Recensione de “Singing Sands – la sabbia che canta vol.1” di Amyshay

A Mackinaw City la sabbia prese a scoppiettare, il suono soffocato emerse dalla neve e presto divenne melodia. Alcuni abitanti del posto la sentirono, ma badarono bene a non farsi accorgere da chi invece non la udiva: i segreti di Mackinaw City dovevano restare tali riguardo a chi non conosceva la vera storia di quei posti.

 

Libri e Emozioni recensisce oggi un romanzo veramente meritevole.

La mia passione per la lettura e la scrittura mi ha spinto ad aprire questo blog e a esprimere le mie considerazioni sui libri letti, sia di autori noti, che di scrittori in erba. Tra questi ultimi sono in molti ad affidarmi i propri testi, per ricevere un parere e un consiglio e li ringrazio, ovviamente tanto, per la fiducia accordatami. Mi è capitato, per fortuna raramente, di respingere la richiesta di una recensione perché la mia opinione riguardo il libro letto sarebbe stata troppo negativa e, come amo sempre ricordare, in fondo dietro ogni scritto, anche il più scadente, c’è comunque un lavoro e, sebbene possa vantare una notevole esperienza, il mio giudizio non può essere considerato assoluto. La maggior parte delle volte, invece, ciò che leggo è degno di nota, quindi lo recensisco volentieri, ogni tanto dispensando in privato suggerimenti che mi piacerebbe aiutassero l’autore a crescere.

Sporadicamente viene sottoposto alla mia attenzione un romanzo davvero degno di nota e allora il mio entusiasmo si accende, riconoscendo la possibilità di un nuovo, vero scrittore, con idee originali o, comunque, con una modalità di scrittura davvero valida. È questo il caso di “Singing Sands” di Amyshay.

 

In un mondo in cui pare essenziale definire e catalogare, anche i libri vengono sempre inquadrati in diversi generi di appartenenza: romantico, fantasy, thriller, introspettivo e così via, ma secondo me esistono romanzi che non possono essere limitati a un tipo unico, contenendo più elementi che, amalgamati tra loro, li rendono un’opera unica. “Singing Sands” presenta vari spunti di riflessione, trattando sicuramente figure appartenenti al folclore e alle leggende, che lo avvicinano quindi al fantasy, ma essendo anche pervaso di profondo mistero e colpi di scena, che lo tingono leggermente di thriller e, non ultimo, palesando le difficoltà e le considerazioni adolescenziali, collocandolo anche tra i testi introspettivi e di denuncia sociale.

“Non sentii alcun rumore né dolore, e socchiusi le palpebre. /Dayaniel aveva preso tra le mani una mia ciocca di capelli e se l’attorcigliava attorno alle dita. Trattenni il respiro. Ora era davvero vicino, fino al punto che i nostri volti parvero sfiorarsi. /Strinse la ciocca e la tirò verso di sé, costringendomi ad appoggiare la faccia alla sua. La sua pelle fresca di un’alquanta approssimativa rasatura mi irritava la guancia, mentre lui si muoveva accarezzandomi con il suo viso. Rilasciò un sospiro che percepii come un cedimento a cui non voleva darla vinta. /Le sue labbra sfiorarono le mie.”

La protagonista della storia è appunto una giovanissima ragazza di nome Alice, impegnata in una normale vita fatta di famiglia, amici, scuola, primi amori. Sfide quotidiane, quindi, battaglie in cui si cimenta ogni adolescente, forgiando la propria personalità e preparandosi a diventare adulto.

L’ambientazione iniziale e fondamentale è quella di Mackinaw City, località popolata soprattutto durante l’estate, grazie alle strutture per le vacanze nate lungo la riva del lago Huron, con la particolarità della sua sabbia che, quando calpestata, sembra emettere un suono soffuso e inconfondibile. La villeggiatura di Alice e della sua amica del cuore estiva Aylen non trascorre però tanto tranquillamente, a causa di un gruppo di ragazzi che ogni fine settimana approda proprio nel loro stabilimento, bullizzandole spavaldamente con offese verbali e addirittura piccole aggressioni fisiche. In loro presenza le ragazze respirano ansia e senso di pericolo e sono costrette a nascondersi cercando di evitare i luoghi dove potrebbero incontrare i tanto odiati, quanto bellissimi, giovani invasori. Tra loro spicca Dayaniel, verso il quale Alice prova timore e attrazione, in un connubio che sconvolge i suoi sensi e la sua mente. È forse quella la ragione degli incubi che tormentano il suo sonno? Cosa c’è oltre il pesante cancello che cerca invano di aprire? Ma certe porte, come si sa, è meglio lasciarle chiuse… Chi sono in realtà Dayaniel e i suoi amici?

“Rividi gli strani luoghi che durante i miei deliri erano diventati come una casa per me e che avevo imparato ad amare come se fossero stati realtà. Rividi ognuno di loro, ripercorsi tutte le loro parole e le loro rivelazioni.”

Tuttavia, il romanzo è arricchito anche da altre figure particolari, a volte inquietanti, la cui origine e il cui ruolo non vengono appositamente subito rivelati. Incontriamo quindi il fratello di Alice, Aitan, tanto amabile da bambino, delizioso complice e compagno di giochi della nostra amata protagonista, quanto infido e crudele da adulto, tanto da sembrare una persona completamente diversa; conosciamo gli amici del locale Singing Sands, bellissimi, disponibili, perfetti, ma… che fine fanno a un certo punto e come può un locale sparire nell’arco di un attimo? Apprezziamo Violette, amica sincera e fedele, diretta e pragmatica, testimone di una verità incredibile.

“Nell’udire il suono cantilenante della sabbia, i ricordi si fecero strada con prepotenza nella mia mente. /Le risate dei ragazzi di Singing Sands. /La pianura circondata da agrifogli. /L’uomo dai capelli d’avorio seduto vicino al lago. /Lo sguardo dolce di Hayden. /Gli occhi di ghiaccio di Dayaniel. /Aylen. /Le mie gambe iniziarono a tremare, rendendomi incapace di compiere un altro passo. Sudavo, come se i gradini fossero divenuti muri altissimi, ma raggiunsi comunque la piccola entrata e socchiusi il cancello quel tanto che bastava per sgusciare all’interno. /In quel preciso istante, il suono così simile alla sabbia canterina si spense.”

Da subito Amyshay ci presenta un romanzo costituito da due piani narrativi, uno attuale – Alice, adesso – e uno ambientato in un remoto passato – Alice, prima. L’alternanza tra le due narrazioni è fluida e basilare, perché le due realtà sono connesse, quasi in un discorso di ereditarietà e multiuniversi. Il prima spiega man, mano ampiamente l’adesso, delineando più chiaramente gli attori coinvolti e stupendoci con un potere fantasioso notevole.

 

La scrittrice ha un’innegabile capacità descrittiva superiore, utilizza un linguaggio elevato, ma chiaro e pulito e presenta figure legate al folclore raramente trattate, rinnovando una narrativa che in questo modo risulta svecchiata e interessante.

 

Consiglio vivamente la lettura di “Singing Sands – la sabbia che canta – vol. 1” di Amyshay, invitandovi a scoprire una bravissima scrittrice italiana e una storia accattivante che intrattiene offrendo anche spunti di riflessione da non sottovalutare. Aprite il romanzo, incontrate Alice e passeggiate con lei al suono della sabbia che canta.

“Nei miei occhi un fuoco ghiacciato

che nell’anima ha portato

il trionfo di ciò che è stato

tra le melodie di antiche magie

i pianti di infanti non più laceranti

tramutati in disperate anime vaganti

si sono sciolti nelle acque del lago

che ha trasformato quel pianto in un suono vago

lasciando il posto a coloro

che di quella vita rubata trarranno oro

e mentre una melagrana mordicchio

ti avviso, stai attento:

io sono il Monachicchio.”

 

 

Paola Bianchi

 

 

 

SINGING SANDS – LA SABBIA CHE CANTA – VOL. 1

AMYSHAY

SELF

2018

Pubblicato da librieemozioni

Romana di nascita, ma cittadina del mondo, Paola Bianchi è laureata in Lingue e Letterature Straniere Moderne e insegna lingue e materie letterarie, oltre a lavorare come correttrice di bozze e traduttrice. Appassionata di tutto ciò che ruota intorno ai libri ha un proprio blog, www.librieemozioni.altervista.com, che considera un salotto aperto agli amanti della scrittura e della lettura, e ha fondato a Civitavecchia, dove vive, un Club Letterario. Attualmente scrive per il Magazine Caffebook e ha già pubblicato numerosi articoli anche per giornali locali. Il saggio “La Figura del Vampiro dalle origini ai nostri giorni, nelle opere di Anne Rice e Joseph Sheridan Le Fanu” come il romanzo breve “Giochi di luna”, e “Finzione o realtà?” racconto pubblicato in e-book nella raccolta “Raccontami una Storia”, rispecchiano la sua passione per il genere horror, a cui si affiancano anche quello fantasy e thriller.

2 Risposte a “Recensione de “Singing Sands – la sabbia che canta vol.1” di Amyshay”

  1. Davvero fiera di aver aiutato quest’autrice a realizzare un romanzo complesso ma bellissimo. E’ stata un’esperienza che non scorderò mai e sono felice che tu abbia apprezzato la lettura 🙂

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