Recensione de “Istambul. Il viaggio sospeso” di Elsa Zambonini Durul

Un viaggio sospeso nelle anime dei lettori

Libri e Emozioni presenta oggi un romanzo particolare, profondo e superiore, “Istambul. Il viaggio sospeso” di Elsa Zambonini Durul.

La scrittrice italiana, residente da molti anni a Istambul, riesce a presentarci senza giudizi o prese di posizione, le differenze tra le due culture, quella italiana e quella turca, facendoci apparire chiaro come la Turchia costituisca un ponte tra Oriente e Occidente.

Le sue pagine profumano di menta, anice e cumino, risuonano delle note del türkü, ricordano il sapore del raki fragrante.

 

C’è poca gente sul lungomare. Le spiaggette cominciano più avanti e questa è una zona solo di passaggio. Il mare è calmo e il placido rumore delle onde che si frangono sugli scogli scuri si sente appena. Mare e cielo sono di un azzurro senza soluzione di continuità, dato che non c’è una nuvola. Al largo sta passando una grande nave da crociera bianca. 

I suoi personaggi sono veri, coinvolgenti, storici, e ci accompagnano in un viaggio tra due dimensioni, il presente e il passato, facendoci capire come tutto sia connesso e come niente possa essere evitato, se appartenente al nostro destino e alla nostra storia.

Lisa Andreoli, la protagonista, è un’insegnante italiana trasferitasi in Turchia per amore e, proprio per amore, spesso si ritrova a negare se stessa, assoggettandosi dolorosamente alla forza caratteriale del suo compagno.  Le situazioni tuttavia non sono mai così nette, soprattutto quando di mezzo ci sono sentimenti forti e sinceri, e da Lisa ed Emre impariamo come in una coppia sia possibile litigare furiosamente per poi riappacificarsi con passione, e cedere scambievolmente, riconoscendo la libertà dell’altro. 

Lisa ama la sua Italia e il padre Mauro, uomo taciturno che non riesce ad accettare una parte del proprio passato, ma ama anche la sua famiglia in Turchia, il suo compagno, la cognata Melisa e le amiche con cui scambia chiacchiere sorseggiando bibite fresche all’ombra di pergolati carichi d’uva. 

La famiglia ha un ruolo fondamentale in questo romanzo, che sottolinea come i legami di sangue non possano essere né spezzati, né negati. A riprova di questo concetto, un’altra Lisa, ebrea in fuga dall’Italia fascista durante la guerra, ava della nostra protagonista, invia un messaggio dal passato chiedendo vendetta e puntando il dito accusatore su chi, a distanza di quasi un secolo, non potrà evitare la condanna per i delitti commessi con spietato sangue freddo.

Ecco il valore di questo libro che mi ha totalmente conquistata, avvinta, commossa. Elsa Zambonini Durul scrive una storia di fantasia, dove solamente alcuni riferimenti sono reali, come il personaggio di Angelo Roncalli, qui presentato nel suo ruolo di Nunzio Apostolico a Istambul, futuro Papa Giovanni XXIII, ma ci spiega con sensibilità e umanità anche gli orrori di un terribile periodo, che ha mietuto un’infinità di vittime innocenti in nome della pazza cupidigia e della sete di potere; ci fa rivivere l’ansia e l’incertezza degli anni in cui l’appartenenza a una fede religiosa piuttosto che a un’altra poteva decidere spietatamente della tua vita e di quella dei tuoi cari, smembrare famiglie, dividere cuori e anime.

Non so veramente i motivi di tutto questo astio, tanti propongono delle spiegazioni che non ho neanche voglia di analizzare. Dovrei sentirmi una deicida, ma l’idea mi sembra buffa. Un gruppo di gente ha chiesto la morte del Nazareno duemila anni fa. Che c’entro io? Probabilmente nessuno dei miei trisavoli era in quella piazza. Potevano esse- re a casa, o ad ubriacarsi in una bettola, o ad assistere un malato, o forse potevano non essere d’accordo con quella richiesta. 

“Istambul. Il viaggio sospeso” è un percorso non solo fisico tra Italia, Svizzera e Turchia, ma soprattutto un cammino interiore, in cui ognuno si scopre e si riscopre, è costretto a riconoscere l’altro da cui non può più nascondersi, accettando le proprie radici e la propria natura.

Passato e presente si mescolano, si uniscono e si confondono, portando alla luce una verità dolorosa rimasta sepolta per troppo tempo, restituendo alla fine dignità e giustizia, ma assegnando anche colpe e omertà.

Un diario, le leggi razziali del 1938, i credo Cattolico, Musulmano ed Ebraico, la forza e la solidarietà delle donne e un mistero da risolvere, cui Lisa non può sottrarsi, ma che metterà in pericolo la sua vita e quella delle persone che ama. 

Salgo incerta le scale chiedendomi se mostrare o meno il reperto alle mie amiche. Quello che infatti temo è che esso sia legato in qualche modo alle visioni di Melisa, che vorrei tenere riservate. È stato inoltre un colpo per me trovare in quella cantina quell’accoppiata di nome e cognome che mi pone degli interrogativi. Decido di farlo comunque, nella speranza che la padrona di casa mi possa offrire delle spiegazioni. 

“Istambul. Il viaggio sospeso” di Elsa Zambonini Durul è un romanzo scritto con evidente passione e precisa ricerca storica, in grado di conquistare con la sua eleganza e il suo stile estremamente raffinato.

Paola Bianchi

 

IL VIAGGIO SOSPESO

ELSA ZAMBONINI DURUL

EDIZIONI DELLA GOCCIA

2018 GIALLO GRANO

www.edizionidellagoccia.it
[email protected] 

 

Conosciamo meglio l’autrice:

ELSA ZAMBONINI DURUL

Nasce a Belluno dove lavora per qualche anno in un istituto previdenziale e poi, laureatasi, insegna lingua inglese nella scuola statale della provincia. Dopo il matrimonio con cittadino turco si trasferisce a Istanbul dove prosegue la sua attività didattica per qualche anno al Liceo Italiano, esperienza che ha alimentato il romanzo Lo stivale d’oro di Istanbul. 

Secondo classificato al concorso letterario Città di San Giuliano Milanese, Il Picchio IV^ Edizione 2016. Terzo classificato al Concorso di Creatività Letteraria ed. 2015 di Opera Uno WordPress – Opere edite.  

La Zambonini ha vissuto la profonda rivoluzione culturale, sociale, politica ed economica della Turchia di questi trent’anni, che consegna oggi un paese profondamente diverso da quello da lei trovato al suo arrivo. Amante dei viaggi culturali ed esotici, è profonda conoscitrice della cultura turco-levantina e della realtà di Istanbul, dove risiede tuttora. Appassionata da sempre di scrittura, esprime la sua vena creativa, oltre che con romanzi, anche collaborando con racconti di viaggi a La Gazzetta di Istanbul, unico periodico in lingua italiana ufficialmente pubblicato in Turchia, edito dal Circolo Roma, associazione culturale-ricreativa della comunità italiana di Istanbul.

La storia di Lisa prosegue nel romanzo Istanbul: il viaggio sospeso

 

Pubblicato da librieemozioni

Romana di nascita, ma cittadina del mondo, Paola Bianchi è laureata in Lingue e Letterature Straniere Moderne e insegna lingue e materie letterarie, oltre a lavorare come correttrice di bozze e traduttrice. Appassionata di tutto ciò che ruota intorno ai libri ha un proprio blog, www.librieemozioni.altervista.com, che considera un salotto aperto agli amanti della scrittura e della lettura, e ha fondato a Civitavecchia, dove vive, un Club Letterario. Attualmente scrive per il Magazine Caffebook e ha già pubblicato numerosi articoli anche per giornali locali. Il saggio “La Figura del Vampiro dalle origini ai nostri giorni, nelle opere di Anne Rice e Joseph Sheridan Le Fanu” come il romanzo breve “Giochi di luna”, e “Finzione o realtà?” racconto pubblicato in e-book nella raccolta “Raccontami una Storia”, rispecchiano la sua passione per il genere horror, a cui si affiancano anche quello fantasy e thriller.