Intervista a Maddalena Migani

Intervista a Maddalena Migani

di

Maria Donata Tranquilli

 

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Ciao Maddalena Migani e grazie per aver aderito all’iniziativa di Passione libro e Libri e Emozioni.

 

Com’è nato il tuo romanzo, e soprattutto da cosa trai le maggior ispirazioni?

Il mio romanzo è nato dalla necessità di “incidere” col computer un foglio bianco e far respirare così il mio vissuto e quasi farlo rivivere.

Il libro è nato dalla noia quando vivevo sola a Rimini, dentro a questa noia, o silenzio, le parole sono arrivate e sono rotolate da sole sul computer…

Trovo la noia come un’amica feconda, come non smetto mai di dire alla mie figlie, che puntualmente mi ignorano.

Questa storia si ambienta in quel tempo dorato che si trova tra i venti a i trent’ anni, dove se le condizioni al contorno sono buone quanto basta, il mondo lo senti Tuo: finendo di studiare, senza ancora figli da accudire e un’energia interna che esplode in maniera esuberante, un’età in cui ci sono quasi tutti i fascini dell’essere adulti con solo l’idea dei suoi doveri.

La libertà fa un po’ male e fa paura e le ragazze di questo libro risolvono questa paura con ironia e tanta goliardia!

Isabel è una ragazza di venticinque anni che vive in provincia di Rimini.

Isabel deve riuscire a superare il lutto per la perdita del suo grande e breve amore, non perché morto ma perché scomparso nel nulla, spaventato dalla sua passionalità.

Nel suo anno di “lutto” Isabel sarà circondata da amiche salvifiche e favolose, che si divertiranno con lei per esorcizzare assieme la paura di crescere e diventare adulti.

 

In che luogo e periodo è ambientata la tua storia?

Il libro è ambientato all’inizio del 2000.

E dove è ambientata? Beh, a Rimini, non quella celebrata nel film di Ligabue, né quella evocata nelle nostalgie di Fellini, e neanche la Rimini delle vacanze al mare tra straniere in cerca di latin lover e vitelloni mai di moda ma sempre in voga.

E’ un’altra la città di cui parleremo, quella della gente che la ama più d’inverno o in autunno, che non nelle sue chiassose estati; quella di gente che, nonostante:

-le barbariche invasioni d’agosto, 

-il neo-brutalismo romagnolo (stile architettonico in voga soprattutto sulla fascia costiera),

-il clima da ignoranti arricchiti,

-l’appiattimento delle fasce sociali (di norma tre: i ricchi, i finti ricchi e quelli che se la passano male davvero)

-le speculazioni edilizie nell’entroterra,

-il pessimo gusto dirompente,

cerca di far di questo posto un luogo, e prova a viverci, a creare magia e talvolta follia, dove di solito non trovano posto.

 

Cosa rende speciale i tuoi personaggi? Cosa li contraddistingue dagli altri?

Questa è la storia di alcune giovani amiche, non ho ancora deciso quante, che non fanno niente di speciale: vivono tra i loro dubbi, le passioni, la difficoltà, ma soprattutto i sorrisi, l’alcol e le risate.

La prima è Viola (diminutivo per Violante: più corto e meno impegnativo) , un’ascendente leone in piena regola: scanzonata, irriverente, creativa ed irresistibile, da secoli iscritta ad un’università che le piace poco, ma, io lo so, con un grande talento per la danza, ed in primis, per la vita. Ha uno stuolo di uomini che vorrebbero sposarla, fidanzarsi o quanto meno andare a letto con lei, non perché sia particolarmente bella ma come dire? La sintesi migliore l’ha fatta un suo ex: Viola con te non c’è paragone!

La seconda è Veronica, il suo zodiaco l’ho analizzato poco, ma quanto sia forte lo si capisce citando uno dei suoi hobbie: trovare sempre il lato buono in tutto (ed io mi diverto un mondo quando non ci riesce) e certe pianificazioni della sua vita:

-Isa ho iniziato un programma di eliminazione del superfluo

-Quindi? Stai diventando comunista? Finalmente!!!

Perché Veronica è innamorata di Fini -io spero (o mi illudo) sia solo la ninfomane che è in lei (è convinta sia un bel uomo, o carismatico, quanto meno) ed io sto da qualche parte in un’estrema sinistra che però ancora fatica a trovarmi una casella in cui mettere la mia crocetta; qualcosa a cavallo fra l’anarchia, l’a-economia e destrutturazione (ristrutturazione? Non ho ancora deciso) sociale.

-Non ti illudere sinistroide, significa solo che l’altra sera uscendo dal locale non l’ho salutato: stava parlando e andare lì per salutarlo mi sembrava superfluo.

-mmmh… e lui?

-Se l’è presa.

-Gli uomini sono strani, a volte.

-Poi mi ha mandato a cagare, e mi sono accorta che ogni tanto mi fa bene!

-Ok, anche noi donne non scherziamo, a stranezze…

Veronica ha il bernoccolo degli uomini sposati o troppo seriamente fidanzati, ormai è storia, ma la parte più deprimente è che lei scopre d’essere una concubina quando è già dentro alla relazione fino al collo. Questi accadimenti le hanno fatto sviluppare all’ennesima potenza la dote di individuare se un uomo porta la fede o meno. Io questa dote proprio non ce l’ho: sono come i bambini che non tengono nemmeno in conto che ciò che ti piace potrebbe già essere di qualcun altro.

C’è il chiurlo, ex compagna di banco del liceo: l’unica persona al mondo a cui non riesco a nascondere niente, tranne quando eravamo a scuola: io le nascondevo il temperino e lei impazziva a cercarlo (è un’ordinata di indole) finché non le sovveniva che poteva essere nel mio astuccio e allora mi guardava con terrore, perché di solito quel luogo era assediato da fazzoletti da naso sporchi. Chiurlo è la più matura di tutte noi, quella che sta comprando casa col moroso (termine romagnolo per fidanzato, ragazzo, mi’ omo o simili), e ogni tanto mi chiama in preda alle lacrime, perché vorrebbe tornare adolescente; e lo sa quanto la capisco…

Poi ci sono io: mi chiamo Isabel, con una L sola, perché mia mamma è tedesca è s’è impuntata a voler rendere un po’ esotico il mio nome. Io da parte mia la ringrazio, se non altro da ragazzina i maschi erano meno tentati da battute taglienti come -Isa-bella? Casomai Isa-brutta! – Ma come immaginate qualcuno è riuscito ad arrivarci comunque…

 

Quali sono i punti di forza del tuo romanzo e i temi che tocca?

Il romanzo tocca i temi dell’attualità, soprattutto della provincia di Rimini ed ha un occhio molto critico rispetto a tutto ciò che vede attorno

 

Self o casa editrice? Parlaci delle tue esperienze in merito?

Il romanzo è stato scelto da bookabook per una campagna di crodfunding portata avanti dal portale che si occupa di crowdfunding del libro.

Il crowdfunding è un micro finanziamento dal basso, in cui i lettori scelgono i libri e li acquistano in anticipo, finanziando così la pubblicazione.

 

Perché pensi che le persone dovrebbero leggere il tuo libro?

Il mio libro è rivolto a persone giovani, nell’età anagrafica o nello spirito, persone che amano l’ironia e sorridere della vita e delle sue stranezze

 

Trama del tuo libro

Il libro racconta di un anno di vita di ragazze la prosa è intervalla la prosa a poeie per spiegare meglio il sentire della protagonista.

In un secondo tempo la trama evolve con la protagonista che trova il suo ruolo nel mondo, dal punto di vista lavorativo ed emotivo.

 

LINK PER SOSTENERE LA CAMPAGNA DI CROWDFUNDING:

https://bookabook.it/projects/isabel-con-un-po-di-poesia-e-tanta-ironia/

Pubblicato da librieemozioni

Romana di nascita, ma cittadina del mondo, Paola Bianchi è laureata in Lingue e Letterature Straniere Moderne e insegna lingue e materie letterarie, oltre a lavorare come correttrice di bozze e traduttrice. Appassionata di tutto ciò che ruota intorno ai libri ha un proprio blog, www.librieemozioni.altervista.com, che considera un salotto aperto agli amanti della scrittura e della lettura, e ha fondato a Civitavecchia, dove vive, un Club Letterario. Attualmente scrive per il Magazine Caffebook e ha già pubblicato numerosi articoli anche per giornali locali. Il saggio “La Figura del Vampiro dalle origini ai nostri giorni, nelle opere di Anne Rice e Joseph Sheridan Le Fanu” come il romanzo breve “Giochi di luna”, e “Finzione o realtà?” racconto pubblicato in e-book nella raccolta “Raccontami una Storia”, rispecchiano la sua passione per il genere horror, a cui si affiancano anche quello fantasy e thriller.