Recensione de “Next Level to Eden” di Lullaby

Quale sarà il prossimo livello?

 

Torna a trovarci nel salotto di Libri e Emozioni la scrittrice italiana Lullaby con il suo ultimo romanzo “Next Level to Eden”, riconfermando le sue spiccate qualità letterarie.

Il libro appare subito molto particolare agli occhi del lettore. Interessante sicuramente la trama, decisamente thriller, in cui Invitta, la giovane protagonista, si trova improvvisamente alle prese con un fitto mistero e addirittura degli omicidi, che la coinvolgono personalmente e direttamente, sconvolgendo la fino ad allora routine apatica e asfissiante della sua vita.

“La città a quell’ora era di un grigio uniforme e fumoso.

Grigio il cielo coperto, grigi i palazzi nella luce piatta, grigie le facce delle poche persone in giro. Quel grigiore diffuso e non ostile mi ha fatta sentire a mio agio.

Senza lo scintillio delle luci artificiali, e non ancora illuminati dal sole, i quartieri del centro avevano un aspetto dimesso, come una casa al mattino prima di essere rassettata, ma in qualche modo, proprio come una casa in disordine, anche più familiare.

Non ho preso la metro, ho preferito camminare per le strade ancora libere dal traffico caotico, sentendomi più libera che sperduta, godendomi, in qualche modo, quei minuti di sospensione prima di dover affrontare qualunque cosa sia quello che sta succedendo.”

Tuttavia, Lullaby non si ferma a una storia sicuramente accattivante e intricata, farcendola con decise tinte psicologiche e introspettive, che la inspessiscono e la complicano, trascinando il lettore in un vortice di colpi di scena che sapientemente gli fanno dubitare di quanto appreso e dedotto fino a un determinato punto.

Chi è davvero Invitta e, soprattutto, chi sono realmente gli altri personaggi che le gravitano intorno?

La sensazione del suo corpo contro il mio è strana. Nessuno mi abbraccia da un tempo indefinito, ma di sicuro immemorabile. Le mie braccia sono ancora abbandonate lungo i fianchi, arrese e senza volontà, se non quella di sparire da me stessa e da questa cucina, simbolo vuoto di un pallido simulacro di famiglia spazzato via da eventi incomprensibili.

Adesso vorrei chiedergli perché lo stia facendo. Pena forse, solo una pietà generica, espressione di un’umanità basica, quel minimo sindacale di empatia che rimane viva anche in un poliziotto abituato a vedere di tutto e il peggio possibile. Poi lui intrufola il viso nei miei capelli e appoggia le labbra sul mio collo. È un contatto asciutto e caldo da cui dovrei ritrarmi, anche se non ho la forza di indurmi a farlo. Lui mi struscia le labbra e il viso sulla pelle, lungo una direttrice che parte appena da sotto il mio orecchio sinistro e arriva alla spalla, per quanto gli è consentito dal collo slabbrato della felpa. Appoggio la metà sinistra del mio viso bagnato alla sua barba appuntita, godendo di quel contatto abrasivo e della sensazione esatta delle mie lacrime che si fanno strada fra i peli irti e radi che gli coprono le guance e il mento.

La protagonista di “Next Level to Eden” è una vittima o una carnefice? Un’innocente ragazzina alle prese con qualcosa molto più grande di lei, o il burattinaio che tira le fila? Inutile provare a dare una risposta sin da subito, perché pagina dopo pagina il mistero si infittisce e la realtà si sdoppia, quasi come se Invitta vivesse in due mondi paralleli, quasi come se Next Level to Eden non fosse solamente un ingegnoso videogioco…

Poi la sensazione tattile del cornicione ruvido sotto le mie mani cambia all’improvviso e, sotto le dita e i palmi delle mani, ho una superficie perfettamente liscia e appena tiepida. C’è il sole, una fetta di sole che taglia a metà il mio corpo e disegna una linea netta e obliqua sul muro bianchissimo su cui sono appoggiata. La parte del mio corpo illuminata dal sole è nuda. Guardo i miei capezzoli eretti ed eccitati che sporgono dal busto magro e pallido, quasi piatto, ancora adolescenziale. Una sensazione dolce come un nettare mi sale dal ventre fino a traboccarmi nella testa, facendomi mugolare piano. Guardo in basso. Scorgo una ragazza con i capelli scuri e lisci. Anche se la sua testa è in ombra, i suoi capelli appaiono lucidi. Fisso con compiacimento, sulla sommità della sua testa, i fili più chiari e ramati che si alternano agli altri più scuri. Qualcosa mi trattiene dal toccarla, ma posso vedere la sua schiena sotto una maglietta bianca e aderente e il suo culo appena coperto da una gonna scozzese a pieghe che intuisco essere molto corta. È accovacciata a terra, in ginocchio, così che le sue gambe sono in parte nascoste alla mia vista.”

“Next Level to Eden” di Lullaby è un romanzo che vi terrà col fiato sospeso sollecitando la vostra curiosità e lasciandovi a bocca aperta grazie a una conclusione inaspettata e per niente scontata.

Tinte noir, adrenalina e ambiguità, per il nuovo capolavoro di Lullaby, che si avventura in un genere nuovo per lei, che la conferma, ancora una volta, eccezionale e indiscussa narratrice.

“Mi trovo in una piccola stanza arredata con mobili verde acqua. Sono brutti mobili, dozzinali. Un paio di ante dell’armadio davanti al letto pendono storte e semichiuse, facendomi venire voglia di alzarmi per raddrizzarle.

Non so da quanto sono qui. Mi è difficile rimanere sveglia a lungo. Ogni volta che riemergo dal torpore che poco dopo mi risucchia inesorabile, mi dico che dovrei almeno provare ad alzarmi, per tentare di percorrere i pochi passi che separano il letto dalla finestra. Se potessi affacciarmi, forse riuscirei a capire dove mi trovo, ma di una cosa sono sicura, non sono più alla clinica.” 

Paola Bianchi

Pubblicato da librieemozioni

Romana di nascita, ma cittadina del mondo, Paola Bianchi è laureata in Lingue e Letterature Straniere Moderne e insegna lingue e materie letterarie, oltre a lavorare come correttrice di bozze e traduttrice. Appassionata di tutto ciò che ruota intorno ai libri ha un proprio blog, www.librieemozioni.altervista.com, che considera un salotto aperto agli amanti della scrittura e della lettura, e ha fondato a Civitavecchia, dove vive, un Club Letterario. Attualmente scrive per il Magazine Caffebook e ha già pubblicato numerosi articoli anche per giornali locali. Il saggio “La Figura del Vampiro dalle origini ai nostri giorni, nelle opere di Anne Rice e Joseph Sheridan Le Fanu” come il romanzo breve “Giochi di luna”, e “Finzione o realtà?” racconto pubblicato in e-book nella raccolta “Raccontami una Storia”, rispecchiano la sua passione per il genere horror, a cui si affiancano anche quello fantasy e thriller.