Recensione de “Mary Mapple e la Spezieria della Morte” di Folgorata e La Pizia

La bambina e la Morte

Libri e Emozioni è onorato di recensire in anteprima il romanzo di Folgarata e La Pizia “Mary Mapple e la Spezieria della Morte”, un romanzo alla sua terza edizione, una stesura reloaded grazie al prezioso contributo di La Pizia, avvincente e avventuroso, delicato e a tratti commovente.

 

La protagonista del libro è una bambina tanto piccola da storpiare ancora le parole più difficili quando parla, ma che la vita ha già duramente messo alla prova: trovatella e in seguito orfana, quindi affidata alle poco entusiaste cure della zia Helga Howl, Mary Howl, alias Mary Appleby, alias Mapple, sembra quasi non aver diritto a godere di un normale ambiente familiare amorevole e confortevole.

La simpatia da parte del lettore nei confronti della piccola maldestra combina-guai è immediata. Le sembianze di Mapple sono tutto fuorché simili a quelle di un’eroina, e la sua carnagione candida fatta risaltare da occhi e capelli neri, accompagna un cuore di sognatrice affranto per la prematura morte del padre tanto amato e per il senso di inadeguatezza verso il mondo intero.

“Pallida, con le occhiaie, piena di lividi, sdentata e vestita di nero! Trovata ancora in fasce in un cassonetto della spazzatura, un due di novembre, per giunta!”

 

Tra un Oliver Twist al femminile e una Mercoledì della Famiglia Addams, Mapple è un esserino di cui prendersi cura quindi, o almeno così dovrebbe essere nella realtà, ma nel romanzo di Folgarata e La Pizia la realtà è un’opinione, un azzardo e, presto, la bambina entra in contatto con un mondo fantastico in cui la superstizione e il timore dell’ignoto oscurano i cuori umani, un universo popolato da oggetti magici, come medaglioni e aquiloni, un Babbo Natale sempre pronto a giudicare le sue azioni e persino i suoi pensieri, temibili lupi e orribili ragni e personaggi particolari come il Signor Appleby, che risulterà essere molto più di un improvvisato insegnante di tedesco e che ci ricorda un po’, almeno nell’abbigliamento, un amabile Mago Merlino.

Catapultata nella bottega di Spezie&Delizie in Apfelstrasse, a Schnorr nella Foresta Nera, gestita dalla zia Helga e dalle sue due socie, le signore Frida Keller e Rachel Meyer, la dolce Mapple impara che non sono quintali di caramelle, bon-bon e zuccherini a rendere dolce un ambiente e che il pericolo è sempre dietro l’angolo o… aggrappato a un muro con zampe nere e pelose…

“Qualcuno di istruito le avrebbe paragonate alle tre Megere del Machbeth ma un occhio acuto non si sarebbe fatto sfuggire che non vi era niente di stregonesco in loro. Anzi! Dove c’erano loro regnava l’ordine, la disciplina, niente fuori posto, neanche un pelo. Nulla era capace però di scacciare in loro la sensazione che ci fosse comunque qualcosa di storto.”

 

“Mary Mapple e la Spezieria della Morte” è un romanzo fantasy che potete tranquillamente leggere ai vostri figli, che conosceranno e si divertiranno così con nuove avventure; un libro disponibile anche in formato cartaceo che può essere un regalo sicuramente adatto per Halloween, ad esempio. Non si tratta tuttavia di un libro a solo uso e consumo dei più giovani, comunque, perché con delicatezza e maestria le autrici toccano temi importanti che spesso possiamo trovarci ad affrontare sin dalla più tenera età e che ci accompagnano, nostro malgrado, per tutta la vita.

La morte, è sicuramente il principale tra questi. La sua paura e il suo significato vengono spiegate attraverso la temibile figura di Frau Schwarzespinne, alias l’Abominevole, detta anche Morrigan. Molti nomi come molteplici sono infatti gli aspetti della perdita per eccellenza, ovvero della dipartita delle persone che amiamo, a cui è impossibile rassegnarsi, ma anche delle innumerevoli morti delle persone falciate dalle guerre, dalle catastrofi o dalle calamità naturali.

“La massa scura sulla poltrona era una donna grandissima e vecchia a giudicare dalla sagoma informe, con le labbra rosse come il sangue e gli occhi gialli tanto simili a due lame (…)”

 

Importante il concetto di bene e di male trattato tra le pagine, e notevole il modo in cui le scrittrici evidenziano la spesso sottile linea che separa le due nozioni, e i dubbi che accompagnano a volte la mente umana, sottolineando quelli di una giovanissima ragione che solo da pochi anni si è affacciata alla vita. I bambini dovrebbero sicuramente essere il simbolo della spensieratezza, ma sappiamo purtroppo quanto, sempre più spesso, per un motivo o per un altro, questo non sia possibile. I nostri cuccioli hanno dalla loro parte l’innocenza e la mancanza di malizia, ma la loro purezza d’animo non li esime dal confrontarsi con pensieri che in età matura persisteranno e verranno approfonditi.

 

Interessante, a mio parere, anche la simbologia disseminata un po’ ovunque tra un episodio e l’altro: la mela, ovvero la purezza, la vita, ma anche la tentazione, ci appare in Apfelstrasse, Appleby e Mapple; Babbo Natale accompagna solitamente la nostra infanzia e il lupo e il ragno sono comunemente animali associati, purtroppo, all’oscurità e al pericolo. Tuttavia, in “Mary Mapple e la Spezieria della Morte” di Folgarata e La Pizia è un errore dare qualcosa per scontato e infatti sarete spesso sorpresi dalla piega che prenderanno certi avvenimenti, dalla rivelazione delle vere identità di alcuni personaggi e dalle improbabili, ma evidentemente possibili alleanze, nate dalla forza dell’amore.

“Durante la notte sognò il suo papà. Era vivo e abitavano in una bella casetta con giardino, dove i gatti giocavano liberi. Avevano una cucina con un grande frigorifero bombato color verde pistacchio. E soprattutto lo poteva aprire prendendoci latte e uova.”

 

Ricordate di non smettere mai di sognare.

 

Paola Bianchi

 

APPREZZAMENTO: 5 STELLE

 

Mary Mapple e la Spezieria della Morte

Versione reloaded

K.B. Wingard – Folgorata e La Pizia

Terza Edizione luglio 2017

Òphiere

Mamma Editori

Casa Bonaparte – Parma

Pubblicato da librieemozioni

Romana di nascita, ma cittadina del mondo, Paola Bianchi è laureata in Lingue e Letterature Straniere Moderne e insegna lingue e materie letterarie, oltre a lavorare come correttrice di bozze e traduttrice. Appassionata di tutto ciò che ruota intorno ai libri ha un proprio blog, www.librieemozioni.altervista.com, che considera un salotto aperto agli amanti della scrittura e della lettura, e ha fondato a Civitavecchia, dove vive, un Club Letterario. Attualmente scrive per il Magazine Caffebook e ha già pubblicato numerosi articoli anche per giornali locali. Il saggio “La Figura del Vampiro dalle origini ai nostri giorni, nelle opere di Anne Rice e Joseph Sheridan Le Fanu” come il romanzo breve “Giochi di luna”, e “Finzione o realtà?” racconto pubblicato in e-book nella raccolta “Raccontami una Storia”, rispecchiano la sua passione per il genere horror, a cui si affiancano anche quello fantasy e thriller.