Recensione de ABBANDONO di ANNE RICE

Libri e Emozioni riporta oggi le proprie considerazioni sul secondo volume de La trilogia dei sensi di Anne Rice.

Ovviamente non tutte le recensioni possono essere positive e, nel dichiarare il mio parere negativo mi cospargo il capo di cenere, rammentando ai miei lettori che, appunto, si tratta di un’opinione personale.

Generalmente quando incontro opere scadenti da parte di scrittori in erba o aspiranti tali evito di recensirli per non tarpare loro le ali, ma in questo caso parliamo di una pagina della narrativa, quindi suppongo che il mio pensiero a proposito di Abbandono, sia irrilevante.

Premetto col dire che adoro Anne Rice, tanto da averla inserita persino nella mia tesi di laurea. I suoi vampiri e le sue streghe mi hanno accompagnato per anni, intrigato e affascinato. Forte di questo ho accolto con curiosità e piacere l’idea che si fosse avventurata in un altro genere, come quello erotico. Le sue pagine sono comunque ricche di sensualità quindi ero certa del suo inequivocabile successo anche in questo campo letterario che, come ho più volte dichiarato, non è sicuramente tra i miei preferiti.

Il primo volume de La trilogia dei sensi, Risveglio, mi ha lasciata perplessa. Di esso ho apprezzato l’idea di stravolgere una nota favola come quella de La bella addormentata del bosco, ho ritrovato la nota capacità descrittiva e accolto favorevolmente l’assenza di volgarità anche nella presentazione di tecniche sessuali sicuramente non comuni e molto particolari.

Ho voltato l’ultima pagina del romanzo non sicura se mi fosse o meno piaciuto e ho atteso molto tempo prima di iniziare a leggere la continuazione, Abbandono.

Non sono però riuscita a terminarne la lettura.

Raramente mi capita di non finire un libro, ma questa volta mi sono arresa. Bella e altri protagonisti del primo volume sono stati cacciati dal Castello e destinati alle bramosie folli e sadiche degli abitanti del villaggio. Particolare attenzione è riservata, da parte della scrittrice, alle pratiche di sottomissione condotte ai danni dei nobili uomini. 

Tuttavia, la narrazione non è riuscita a catturarmi, risultando a tratti addirittura noiosa, per la ripetizione delle descrizioni delle torture corporali, dove non riesco comunque a rintracciare cenno di erotismo, ma semplicemente rilevo la fantasia e, sicuramente, la ricerca da parte della Rice. Nessun avvenimento mi ha spinto a proseguire la lettura sollecitando la mia curiosità, fino all’abbandono, è questo appunto il caso, del romanzo stesso.

Mi pesa molto esprimere una bocciatura nei confronti di un’autrice che ammiro da anni, ma onestamente non so se prima o poi deciderò di almeno iniziare il terzo volume della trilogia.

Anne Rice resta comunque una grande scrittrice del genere gotico che ha reinventato e lanciato la figura del moderno vampiro, e che continuerò a leggere volentieri, evitando però il suo filone erotico.

 

 

 

Pubblicato da librieemozioni

Romana di nascita, ma cittadina del mondo, Paola Bianchi è laureata in Lingue e Letterature Straniere Moderne e insegna lingue e materie letterarie, oltre a lavorare come correttrice di bozze e traduttrice. Appassionata di tutto ciò che ruota intorno ai libri ha un proprio blog, www.librieemozioni.altervista.com, che considera un salotto aperto agli amanti della scrittura e della lettura, e ha fondato a Civitavecchia, dove vive, un Club Letterario. Attualmente scrive per il Magazine Caffebook e ha già pubblicato numerosi articoli anche per giornali locali. Il saggio “La Figura del Vampiro dalle origini ai nostri giorni, nelle opere di Anne Rice e Joseph Sheridan Le Fanu” come il romanzo breve “Giochi di luna”, e “Finzione o realtà?” racconto pubblicato in e-book nella raccolta “Raccontami una Storia”, rispecchiano la sua passione per il genere horror, a cui si affiancano anche quello fantasy e thriller.