I Campioni – Le origini del Pugilato civitavecchiese da Carlo Saraudi a Pasquale Morbidelli
di
Paola Bianchi
Quando i pugni non fanno male.
Alessandro Bisozzi ha fatto il bis e dopo il successo del primo romanzo dedicato al grande campione Vittorio Tamagnini, replica con una panoramica sulle vecchie e nuove glorie del pugilato italiano e, in particolare, civitavecchiese.
Il 18 aprile 2015 presso la Sala della Compagnia Portuale, durante la presentazione appunto del libro “I Campioni – Le origini del Pugilato Civitavecchiese da Carlo Saraudi a Pasquale Morbidelli”, l’autore ha coinvolto i numerosi partecipanti con la sua passione per questo nobile sport, raccontando le origini e l’evoluzione di una disciplina incastonata in spaccati di vita quotidiana.
L’interesse del pubblico è stato catturato sin dai primi istanti grazie ad un video di apertura in cui le immagini in bianco e nero di quindici pugili illustri si sono succedute mostrando, non solo le caratteristiche prettamente sportive, ma il collegamento tra sport e storia, facilmente individuabile già dal cambiamento della moda delle divise a seconda del periodo di riferimento.
Infatti, come sottolineato dall’esperta di storia locale Roberta Galletta nel suo discorso introduttivo, il pugilato ha sempre avuto uno stretto legame con la storia delle città e qui in particolare, con il porto. Carlo Saraudi, Egidio Roversi, Alberto Guainella, Astolfo De Negri, Vittorio Tamagnini, Ferrero Medici, Gino Saladini, Mario Crisostomi, Francesco Fratalia, Nicola Funari, Giuseppe Peris, Franco Scisciani. Giulio Saraudi, Salvatore Manca, Vittorio Saraudi e Pasqualino Morbidelli, sono stati i campioni del popolo, lavoratori che non si sono risparmiati né nella vita quotidiana, né sul ring.
Anche il Presidente della Compagnia Portuale di Civitavecchia, Enrico Luciani, ha tessuto le lodi di Alessandro Bisozzi, congratulandosi per un’opera che costituisce orgoglio e rivalsa per tutti i lavoratori, soprattutto per chi, nel passato, ogni giorno si è dedicato a un lavoro umile e faticoso, dove dovevi per forza essere forte. Erano gli anni in cui non c’erano i mezzi meccanici, ma solamente la forza dei muscoli e della volontà.
Un omaggio a Emiliano Marsili non poteva ovviamente mancare. Luciani lo accomuna ai suoi predecessori, descrivendolo come un ragazzo pulito, che non si risparmia nel suo lavoro e che non chiede trattamenti privilegiati. E’ l’attuale campione dei Pesi Leggeri quindi a prendere brevemente la parola, per ringraziare e nominare, a sua volta Peppe Peris.
A chiudere la schiera di interventi il nipote di Vittorio Tamagnini, Lorenzo Borrelli il quale, con evidente emozione, ha ringraziato l’autore non solo per l’omaggio reso al celebre zio, ma per aver permesso alla memoria storica sportiva di essere fissata in un libro, quindi mai dimenticata.
In effetti Alessandro Bisozzi ha ricevuto per il suo impegno il plauso di numerosi critici e giornalisti, tra cui Vincenzo Belfiore, ed è stato definito l’Omero di quello civitavecchiese. Chissà se grazie al suo lavoro Civitavecchia potrà vantare un domani un Museo dello Sport, così come altre città italiane hanno beneficiato nel dare i natali a campioni di pugilato e di altre discipline sportive.
Presenti in sala inoltre, erano Angelo Fratalia, Franco Scisciani (campione italiano dei Pesi Medi), Pasqualino Morbidelli (Pesi Piuma) e Emiliano Scisciani, i “vecchi” campioni oggi con le spalle un po’ curve, ma con il fuoco di allora ancora vivo nello sguardo.
Un libro, quindi, che consiglio vivamente a tutti.
Non bisogna necessariamente essere nati in una specifica città, essere appassionati di pugilato o sportivi per capire e apprezzare il valore di un testo in cui i ricordi insegnano ancora oggi la disciplina, il rispetto dell’avversario e l’importanza delle regole.