Intervista a Raffaele Rovinelli: poesia, letteratura e break dance

Libri e Emozioni ospita oggi lo scrittore Raffaele Rovinelli.

Lo scrittore Raffaele Rovinelli – Fonte: RR

Originario di Fano, nelle Marche, Raffaele Rovinelli ha cercato sin da giovanissimo di esprimere appieno la propria interiorità, cercando un mezzo valido anche nella musica e nel ballo, come la break-dance e approdando, infine, alla letteratura e alla poesia.

Nel 2013 vince un concorso web nazionale di poesia con l’opera in rima “Sofferenza” e, nel 2014, è tra i finalisti del concorso “Getloub” creato dallo scrittore Giuseppe Carta, con un racconto lungo.

Nel gennaio del 2015 partecipa al concorso Nazionale “Premio Pontevecchio” con un saggio breve sull’opera pirandelliana “La patente”, e gli viene consegnato un diploma con motivazione da parte della giuria. Sempre nello stesso periodo vengono anche segnalate due sue poesie inviate al concorso nazionale “Scrivendo Poesie” organizzato da Fiera Libro Romagna, poi pubblicate in un’antologia presentata e venduta durante la serata di premiazione e consegna attestati nel corso della Fiera del Libro di Cesena.

    • La prima domanda che desidero porti, Raffaele, è quando ti sei avvicinato alla poesia?
  • Verso la metà del 2013, proprio durante la primavera. Inizialmente sembrò un incontro quasi casuale, perché nasco come scrittore di prosa e romanzo. Però cominciare con le poesie ti sforza a ricominciare daccapo, in un certo senso. T’impegna a rivedere le tue priorità e le tue potenzialità più nascoste. In sostanza, mi è servito per affinare meglio la tecnica, prima di tutto, su questo non c’è alcun dubbio. Ma anche a dipanare meglio i significati, le allegorie e gli espressionismi.

 

    • La poesia è generalmente un mezzo di espressione molto intimo, quanto di te c’è nei tuoi versi?
  • Sarebbe bene ribadire più volte che la poesia sia un legame intimo, perché molti insistono sul dover “leggere prima di scrivere”, non tanto per appoggiare o valorizzare il concetto in sé, ma per poter continuare a “mangiare” sopra il mercato editoriale, il quel ormai non ne può veramente più di certi “parassiti anti-arte”. Zero humus, o forse c’è, ma è solo uno sfolgorante travestimento. Con la poesia è molto diverso il discorso, perché è qualcosa che entra in circolo solo hai la strenua certezza di avercela dentro. Si tratta proprio di mettere in circolo i tuoi assi nella manica. Starà poi ai posteri giudicare se rappresentano qualcosa di originale o meno. L’importante è tirarli fuori senza avere paura di farlo, magari cercando di incanalare le tematiche nel modo e con il significato più onesto possibile. Così, qualunque cosa succeda, avrai lasciato qualcosa di positivo agli altri. I versi più sono intimi, più rappresentano una testimonianza viva.

 

    • Oggi sono i romanzi a riscuotere più successo rispetto alla poesia. Secondo te quest’affermazione è vera? Perché?
  • Dipende. Bisogna sempre vedere se un romanzo in particolare o più romanzi in particolare contengono una poetica o più linee poetiche, intrinsecamente alla vicenda raccontata dall’autore. La poetica è la questione centrale dell’opera svolta, di qualsiasi natura creativa essa sia parte. Poiché tutto ciò che si scrive (o che comunque si crea) deve possedere un “sotto testo”. Se questo elemento non c’è quella scena non ha un significato incisivo, attraverso il quale si possa portare avanti la storia che si sta raccontando. Quindi meglio tagliare la scena, piuttosto che insisterci sopra senza un motivo ben preciso. Ultimamente vedo romanzi che vengono scritti più per moda o per far soldi in fretta e furia, anziché per comunicare davvero emozioni ai lettori. E dinanzi a questo obbrobrio travestito abilmente da “cultura”, rimango a dir poco allibito. Forse dovremmo rileggere i nostri assi nella manica almeno dieci volte, prima di gettarli allo sbando come ultimamente avviene.

 

    • Per esperienza personale preferisci il self-publishing, o affidarti a una casa editrice?
  • Preferisco affidarmi ad una casa editrice, ben sapendo gli innumerevoli impegni giornalieri che ho. Altrimenti non riuscirei a stare dietro alle mie creazioni manco per idea, vista e considerata la promozione che c’è dietro ogni opera. Diventerebbe tutto troppo difficile, molto di più di quello che già è in realtà. Mi farebbe comodo un agente o un manager. E chissà come sarà più avanti, quando avrò più di un libro da promuovere. Un consiglio che ci tengo a dare agli altri scrittori emergenti e non: trovatevi una Casa Editrice che organizza presentazioni. E cercate di capire bene se quella stessa CE è a pagamento oppure no perché ve l’assicuro, sono degli autentici strozzini. Fidatevi, non cadete nel proverbiale tranello della “foga di voler pubblicare a tutti i costi e il prima possibile”, perché le scelte affrettate vi portano a commettere degli sbagli madornali. O compressi madornali, ma più o meno in questo mondo di ladri e di eroi (V for Venditti) è la stessa cosa.

 

    • Quali sono i tuoi progetti futuri?
  • Sto per pubblicare un’altra raccolta poetica; il mio editore sta scrivendo la prefazione, dopodiché la raccolta verrà stampata e pubblicizzata solo online, per il momento, visto che ormai è iniziata la bella stagione. Non scrivo il nome della raccolta per scaramanzia, diciamo. Per il resto ho diverse presentazioni di SCIARADE da Settembre in poi. Senza dimenticare che sto scrivendo altre cose, del tutto lontane dalla poesia, ma che cominciano a pulsare di vita propria.

 

Ringraziamo vivamente Raffaele Rovinelli per la sua disponibilità e vi invitiamo a leggere le sue opere, ricche di sensibilità e profondità introspettiva.

Pubblicato da librieemozioni

Romana di nascita, ma cittadina del mondo, Paola Bianchi è laureata in Lingue e Letterature Straniere Moderne e insegna lingue e materie letterarie, oltre a lavorare come correttrice di bozze e traduttrice. Appassionata di tutto ciò che ruota intorno ai libri ha un proprio blog, www.librieemozioni.altervista.com, che considera un salotto aperto agli amanti della scrittura e della lettura, e ha fondato a Civitavecchia, dove vive, un Club Letterario. Attualmente scrive per il Magazine Caffebook e ha già pubblicato numerosi articoli anche per giornali locali. Il saggio “La Figura del Vampiro dalle origini ai nostri giorni, nelle opere di Anne Rice e Joseph Sheridan Le Fanu” come il romanzo breve “Giochi di luna”, e “Finzione o realtà?” racconto pubblicato in e-book nella raccolta “Raccontami una Storia”, rispecchiano la sua passione per il genere horror, a cui si affiancano anche quello fantasy e thriller.