INTERVISTA A DEBORA DE LORENZI

INTERVISTA A DEBORA DE LORENZI,

AUTRICE DE “IL LIBRO DELLA VITA”

di

Paola Bianchi

DEBORA DE LORENZI E MORLOK

 

 

 

Ho avuto il piacere di intervistare una scrittrice rampante, che ha deciso di raccontarsi con simpatia e autoironia.

Debora De Lorenzi, in questo ultimo periodo spesso presente nelle cronache letterarie per il suo ultimo romanzo, “Il Libro della Vita, è nata nel 1972 e, nonostante sia ancora giovane, può annoverare una serie di successi e creazioni.

Vincitrice, infatti, del Primo Premio “Parole di Carta”con Butterfly Edizioni, ha pubblicato per la prima volta nel 2009, il romanzo “Maledetto Libero Arbitrio”, che presto uscirà anche in formato e-book.

Due anni dopo vince nuovamente il concorso “Parole di Carta”indetto dalla Butterfly Edizioni e pubblica “L’imbroglio dell’anima”.

Il suo terzo romanzo, “Un fiore d’ombra”, esce nel 2013 sempre tramite la Butterfly Edizioni.

A breve, invece, sarà disponibile la nuova versione di “Maledetto Libero Arbitrio” su Amazon, Kindle e Cartaceo.

La sua quarta opera, “Il Libro della Vita”, disponibile oltre che nella versione cartacea anche su Kindle, Amazon e Kobo, mi da oggi lo spunto per questa piacevole chiacchierata.

Debora, come nasce “Il Libro della Vita”?

Era un bel giorno di pioggia, uno di quelli che hanno il potere di amplificare il dolore.

Mi aggiravo nel mio studio, al buio, cogliendo suoni e profumi.

Ascoltando, aspettando, il momento giusto è arrivato.

Potevo trasformare il turbine di sensazioni che mi portavo dentro in qualcosa di concreto, che mi fosse alleato: una storia.

Mi sono seduta al PC, ho chiuso gli occhi e li ho riaperti nel mondo di Faith Laveau.

Si dice che ogni romanzo sia un po’ autobiografico: Qual è il personaggio a cui sei legata du più e perché?

Dicono che sono molto brava a descrivere sensazioni e sentimenti, probabilmente perché sono sensibile, addirittura empatica. E’ la mia maledizione. La preghiera è la mia forza. L’ironia la mia maschera. Ora che vi ho dato questa traccia, cercatemi, se volete, tra le righe dei miei romanzi.

Cosa significa per te scrivere?

I sentimenti sono per me, spesso, devastanti. Soprattutto rabbia e dolore. Appurato che non possiedo la stoffa per aspirare alla santità e che comunque devo sopravvivere a questo mondo, ho puntato tutto sulla fantasia e sulla creatività. Scrivere mi a iuta a tramutare le sensazioni negative in qualcosa di buono.

Da dove prendi le idee per i tuoi romanzi?

Le idee nascono da sole, sono già lì, in attesa che qualcuno le colga e le traduca in una bella storia.

Uno sguardo, una frase, un suono, un colore, un profumo… tutto è ispirazione se sa i sentire…

La filosofia delle donne non è il ragionare, ma il sentire (Immanuel Kant).

Vuoi raccontarci un aneddoto legato al tuo romanzo “Il Libro della Vita”?

Trinity/Morlok. Morlok è il mio gatto, un ex randagio. Nero. Quando me lo hanno portato, rinchiuso in una sportina, sembrava dormisse. Era grande poco più di un pugno. Nel momento in cui abbiamo aperto la gabbietta per permettergli di uscire, ha spalancato i suoi enormi occhini gialli, ha emesso un suono infernale ed è schizzato via a velocità vampiro.

Ho riso per giorni ripensando all’aneddoto. E poi, l’ho tramutato in questo pezzo tratto da “Il Libro della Vita”: “Purtroppo per me, Trinità odia volare. L’unica volta che l’ho costretta a viaggiare con quel mezzo me l’ha fatto chiaramente pesare. Nell’aprire la sua gabbietta, una volta atterrate, ho rischiato la vita: è schizzata fuori come una palla di pelo inferocita e ha soffiato ed emesso versi iracondi per giorni prima di tornare a rivolgermi uno sguardo normale. Diamine, ho anche preso in considerazione l’idea di un esorcismo. Alla fine non è stato necessario, ma di certo non alcuna intenzione di riprovarci”.

 Quali progetti hai per il futuro?

Il futuro? E’ un’incognita, persino per me che ho un po’ di sangue stregonesco nelle vene… Ahahahah

E con questa simpatica risata termina l’intervista a Debora De Lorenzi, donna, scrittrice e….strega?….

 

 

Pubblicato da librieemozioni

Romana di nascita, ma cittadina del mondo, Paola Bianchi è laureata in Lingue e Letterature Straniere Moderne e insegna lingue e materie letterarie, oltre a lavorare come correttrice di bozze e traduttrice. Appassionata di tutto ciò che ruota intorno ai libri ha un proprio blog, www.librieemozioni.altervista.com, che considera un salotto aperto agli amanti della scrittura e della lettura, e ha fondato a Civitavecchia, dove vive, un Club Letterario. Attualmente scrive per il Magazine Caffebook e ha già pubblicato numerosi articoli anche per giornali locali. Il saggio “La Figura del Vampiro dalle origini ai nostri giorni, nelle opere di Anne Rice e Joseph Sheridan Le Fanu” come il romanzo breve “Giochi di luna”, e “Finzione o realtà?” racconto pubblicato in e-book nella raccolta “Raccontami una Storia”, rispecchiano la sua passione per il genere horror, a cui si affiancano anche quello fantasy e thriller.