Intervista a Cristiano Pedrini, scrittore di storie ricche di sfumature e profondi messaggi

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Libri e Emozioni oggi ha il piacere di intervistare uno scrittore italiano che definisce i suoi romanzi appartenenti al genere LGBT, Cristiano Pedrini.

 

Benvenuto Cristiano.

Ho letto qualcuno dei tuoi libri e, al di là dei protagonisti non eterosessuali, mi azzarderei a “catalogarli” come storie d’amore e racconti introspettivi.

I tuoi personaggi sono ben delineati, tanto da permettere al lettore di crearsene subito un’immagine. Sono completamente frutto della tua fantasia, o trai ispirazione da persone reali?

R: Una risposta che può avere molte sfumature perché il mondo non può essere bianco o nero: in mezzo ad essi ci sono una infinità di gradazioni, ed anche i miei personaggi seguono questo copione: in essi vi sono sia similitudini con persone reali che ho conosciuto (non molte per la verità), sia la mia personale interpretazione che mi ha portato ad immaginare individui per me altrettanto reali, con i loro pregi e i loro difetti, sogni e ansie e la loro quotidianità scandita dal tempo che modella le loro vite.

 

C’è un messaggio in particolare che intendi comunicare attraverso i tuoi scritti?

R: Ce ne sono molti, a dire il vero, ma credo che quello più interessante sia che essere se stessi è la cosa più importante in assoluto. Esserlo sapendo che ciò che ci contraddistingue dagli altri annovera l’insieme di positività e negatività: i nostri pregi e i nostri difetti, appunto. E spesso i secondi tendiamo a nasconderli con cura come se fossero solamente essi ad identificarci.

 

Quando hai iniziato a scrivere e cosa rappresenta per te la scrittura?

R: In realtà la passione della scrittura mi accompagna fin dall’adolescenza, ma dopo un lungo periodo, durato quasi vent’anni, è stato solo nell’estate del 2014 che ho ripreso con continuità.

E sulla seconda parte della tua domanda voglio risponderti con questi pensieri:

Cosa rappresenta per lei lo scrivere?

Una domanda che spesso ci viene posta e non sempre riusciamo a soddisfare come vorremmo… Ci si immagina soli, racchiusi in un alone che sembra impenetrabile dal mondo esterno. In realtà non è così: la solitudine è solo un aspetto esteriore che viene cancellato da quella immensa moltitudine di pensieri ed azioni che i personaggi delle nostre storie, reali come chiunque, ci fanno vivere, immergendoci nella nostra realtà, mentre quell’alone è sottile come quel foglio di carta sul quale, prima o poi, verranno impresse le parole che nascono dal nostro profondo. Un alone che possiede un varco che può aprirsi sono con l’unica, preziosa chiave che solo noi possediamo. E quella soglia è socchiusa solo per prendere qualsiasi cosa sia utile a noi stessi e ci consenta di alimentare le nostre capacità, mantenendo vivo quell’unico sogno che piano piano si spegne, calandoci nella penombra, non appena scriviamo la parola “fine”. Ma è un buio di breve durata, lo spazio di un attimo, prima di tornare ad aprirsi su nuove emozioni che il nostro essere sta già creando…

Ecco cosa è per me lo scrivere… un momento dedicato a me stesso…

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 Cristiano nella vita quotidiana e Pedrini scrittore coincidono?

R: Direi proprio di sì. In fondo nello scrivere finiamo sempre con il riversare una parte di noi, a volte grande, volte piccola. Ma la nostra essenza c’è.

 

Qual è il tuo scrittore preferito e perché?

R: Domanda difficile da porre ad una persona che lavora in una biblioteca… chissà quanti torti farei nel risponderti…

Penso che lo scrittore preferito sia chiunque riesca a far emergere, con le sue parole, il nostro desiderio di uscire dalla realtà e riesca a portarci, mentalmente, lontano dal nostro vissuto.

 

Quali romanzi hai pubblicato fino ad oggi?

“Opportunity” e “Rhaspody” sono stati pubblicati nel 2015. L’ultimo capitolo di questa trilogia che si intitola “Infinity” vedrà la luce la prossima estate. Ad essi si aggiunge “La teoria del Pettirosso”, i cui proventi sono devoluti all’Associazione Romamor in favore dei senzatetto”.

Ma negli ultimi due anni sono molte le storie che ho concluso e che vorrei presentarvi e spero, con il tempo di riuscirci!

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Ringraziamo Cristiano Pedrini per la sua disponibilità e sincerità.

 

 

 

 

 

 

Pubblicato da librieemozioni

Romana di nascita, ma cittadina del mondo, Paola Bianchi è laureata in Lingue e Letterature Straniere Moderne e insegna lingue e materie letterarie, oltre a lavorare come correttrice di bozze e traduttrice. Appassionata di tutto ciò che ruota intorno ai libri ha un proprio blog, www.librieemozioni.altervista.com, che considera un salotto aperto agli amanti della scrittura e della lettura, e ha fondato a Civitavecchia, dove vive, un Club Letterario. Attualmente scrive per il Magazine Caffebook e ha già pubblicato numerosi articoli anche per giornali locali. Il saggio “La Figura del Vampiro dalle origini ai nostri giorni, nelle opere di Anne Rice e Joseph Sheridan Le Fanu” come il romanzo breve “Giochi di luna”, e “Finzione o realtà?” racconto pubblicato in e-book nella raccolta “Raccontami una Storia”, rispecchiano la sua passione per il genere horror, a cui si affiancano anche quello fantasy e thriller.