Donatella Perullo, autrice fantasy e molto altro ancora

Intervista a Donatella Perullo

di

Paola Bianchi

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Libri e Emozioni incontra la scrittrice Donatella Perullo, autrice tra le varie opere di “Nemesi” e “Il Fato degli Dei”.

 

Ciao a tutti e grazie a Paola Bianchi per l’ospitalità, è un vero piacere essere qui con voi.

 

Donatella, i tuoi romanzi appartengono chiaramente al genere fantasy. Come mai questa scelta?

Più che una scelta credo di poterla definire una propensione. Sono stata avvicinata alla lettura dal mio papà che è un grande lettore e che da piccolissima mi ha trasmesso questa passione. Guidata da lui, ho iniziato da bambina a leggere classici come Piccole donne, Il libro cuore, La tigre della Malesia, Il diario di Anne Frank (solo per citarne alcuni), ma il primo libro che mi ha fatto battere forte il cuore e che mi ha aperto orizzonti inaspettati è stato un fantasy: La Spada di Shannara di Terry Brooks. Rimasi così incantata da quelle avventure, dai personaggi che le animavano e l’idea che si potessero creare storie così libere dagli schemi eppure così ricche di richiami alla realtà, che sentii immediata la spinta a idearne una tutta mia. In questo modo scoprii che scrivere mi dava un’ebbrezza unica, che era una sorta di macchina magica che mi permetteva di partire per luoghi lontani o inesistenti e conoscere personaggi che altrimenti non avrei mai potuto incontrare. Fu così che a sedici anni scrissi il mio primo romanzo ed era un fantasy. Oggi scrivo anche altri generi, ma mi capita spesso che un semino fantasy (nella piena accezione del termine), s’insinui in un racconto nel quale non era previsto.

 

I tuoi libri sono avvincenti e popolati da personaggi singolari, variopinti e unici. Da dove trai l’ispirazione per creare i tuoi protagonisti?

Considero i miei protagonisti come figli. Non m’ispiro intenzionalmente a nulla per crearli, il più delle volte sono loro che cercano me e mi si presentano inaspettati. A volte basta uno sguardo per far scattare la scintilla che appicca l’incendio di una storia, un dialogo ascoltato per caso per strada o una notizia di cronaca altre volte un sogno. Nel caso di Fredric e Roswita, protagonisti della trilogia Il fato degli dei, ad esempio, tutto è nato proprio da uno sguardo. Uno sguardo azzurro, cupo e furente che ha fatto nascere Fredric e intorno a lui tutto il mondo che anima la trilogia. In genere per me è così, a nascermi nella testa e nel cuore sono i personaggi che mi emozionano, si fanno amare e m’inducono a raccontare a loro storia.

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So che stai ultimando un progetto importante, vuoi parlarcene?

Sì e sono felice di dirti che proprio in questi giorni sono riuscita a scrivere la parola “fine” al mio progetto più impegnativo, la trilogia de Il fato degli dei. È stata un’avventura lunga più di quattro anni e vissuta con passione ed emozione, ma che finora mi ha dato grosse soddisfazioni. Il primo volume, Lacrime d’Ametista, ha avuto ottimi riscontri da parte dei lettori e spero che chi ama Roswita e Fredric potrà presto continuare a seguirli e sapere come andrà a finire la loro storia.

 

Cos’altro hai in serbo per noi in futuro? Pensi che proverai a scrivere qualcosa affrontando un altro genere letterario?

In effetti, ho mille progetti e una tremenda ansia di riuscire a portarli a termine e forse ti stupirà sapere che non sono tutti fantasy, i romanzi che ho in mente. In questo periodo sto rivedendo un thriller che scrissi qualche anno fa, ambientato sulle rive del lago Tahoe, in California. Dopo vorrei dedicarmi al seguito di Nemesi, l’horror zombie che ho pubblicato in self su Amazon e che qualcuno di voi probabilmente ha letto. Ho anche due romance che vorrei scrivere, uno dei quali con sfumature fantasy, e tante altre storie che bussano alla mia porta ma che per il momento dovranno, aspettare il loro turno. Spero solo di non lasciarmi scoraggiare da tutte le difficoltà che s’incontrano nell’assecondare la passione della scrittura e di riuscire ad andare avanti a rincorrere un sogno che ogni giorno, per mille motivi, diventa più difficile da realizzare. Dovrò continuare a far fede su tutta la mia testardaggine e la passione che mi anima.

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Un libro che hai apprezzato particolarmente e che consiglieresti ai tuoi lettori?

Questa è la domanda più difficile che potessi farmi, cara Paola. Consigliare un libro è sempre una grossa responsabilità perché, tranne che non ci si affidi a mostri sacri della letteratura o grandi classici, la bellezza di un romanzo sta anche nel gusto di chi legge. Io ad esempio sono una lettrice onnivora, ho autori che amo e che seguo con passione e che scrivono generi diversi. Amo i thriller di Dean Koontz e di Karin Slaughter (ho una cotta per il suo Will Trent), trovo bravissima Colleen Hoover perché i suoi romance hanno come punto di forza l’introspezione e personaggi forti, sono una fan sfegatata dei gialli di Maurizio de Giovanni e del suo Commissario Ricciardi e mi sento di consigliare uno qualsiasi dei libri di questi autori perché sono certa di andare a colpo sicuro. Se poi devo fare un titolo, mi viene in mente l’ultimo libro che ho letto che mi è piaciuto tanto e che potrebbe interessare chi, come me, ama i gatti, ma anche chi vorrebbe conoscerli un po’ meglio. S’intitola Il gatto che aggiustava i cuori ed è la storia di un micio la cui padrona muore e che si avventura alla ricerca di nuovi umani che si occupino di lui. È un racconto in un certo senso semplice, ma molto umano e ricco di sorprese che mi ha emozionata e mi ha lasciato un piacevole ricordo.

 

Conclusione

Ciao Paola, grazie ancora per questa piacevole chiacchierata. Saluto tutti i lettori di Libri e Emozioni e auguro loro tante belle storie da vivere e sognare.

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Pubblicato da librieemozioni

Romana di nascita, ma cittadina del mondo, Paola Bianchi è laureata in Lingue e Letterature Straniere Moderne e insegna lingue e materie letterarie, oltre a lavorare come correttrice di bozze e traduttrice. Appassionata di tutto ciò che ruota intorno ai libri ha un proprio blog, www.librieemozioni.altervista.com, che considera un salotto aperto agli amanti della scrittura e della lettura, e ha fondato a Civitavecchia, dove vive, un Club Letterario. Attualmente scrive per il Magazine Caffebook e ha già pubblicato numerosi articoli anche per giornali locali. Il saggio “La Figura del Vampiro dalle origini ai nostri giorni, nelle opere di Anne Rice e Joseph Sheridan Le Fanu” come il romanzo breve “Giochi di luna”, e “Finzione o realtà?” racconto pubblicato in e-book nella raccolta “Raccontami una Storia”, rispecchiano la sua passione per il genere horror, a cui si affiancano anche quello fantasy e thriller.