Ricordiamo Bacchelli, l’ideatore della Legge a tutela degli scrittori

Riccardo Bacchelli

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Riccardo Bacchelli (Bologna, 19 aprile 1891Monza, 8 ottobre 1985) è stato uno scrittore e drammaturgo italiano, fra i principali autori di romanzi storici del Novecento.

Bacchelli frequentò il liceo classico e si iscrisse alla Facoltà di Lettere, ma per seguire i propri interessi culturali non portò a termine gli studi universitari.

Si arruolò volontario alla scoppio della prima guerra mondiale come ufficiale di fanteria; fu congedato nel 1919.

Dal 1941 al 1944 fece parte dell’Accademia d’Italia; era socio dell’Accademia Nazionale dei Lincei di Roma, dell’Accademia della Crusca e dell’Istituto lombardo di Scienze e Lettere. Ricevette la laurea honoris causa dalle Università di Bologna e di Milano. Negli anni sessanta ha condiretto la collana Le letterature del mondo. Il 17 aprile 1971 ricevette l’Archiginnasio d’oro, massimo riconoscimento del Comune di Bologna. Fu il primo italiano illustre a ricevere l’assegno vitalizio previsto dalla legge Bacchelli, dell’8 agosto 1985, che prende il nome proprio dal noto scrittore.

Bacchelli morì a Monza, nel 1985, alla veneranda età di 94 anni, e fu sepolto nel cimitero di Bologna.

La cosiddetta Legge Bacchelli (legge n. 440 dell’8 agosto 1985) è una legge dello stato italiano che prevede l’erogazione di un assegno straordinario vitalizio a quei cittadini che si siano distinti nel mondo della cultura, dell’arte, dello spettacolo e dello sport, ma che versino in condizioni d’indigenza.

Il nome con cui la legge è nota al pubblico si deve proprio a Bacchelli, che fu la prima persona che ne beneficiò e la cui vicenda contribuì alla sua istituzione, ma ne usufruì solo per due mesi dato che morì l’8 ottobre 1985.

Il suo primo romanzo è Il filo meraviglioso di Lodovico Clo’ (1911), cui seguono i Poemi lirici (1914). Nel 1918 si dedica al teatro con Amleto, emblema della difficoltà del moderno vivere. Segue nel 1923 Lo sa il tonno, favola di genere filosofico-morale. La prima delle opere artisticamente fondamentali della produzione bacchelliana è Il diavolo al Pontelungo (1927) che rievoca idee, vicende e personaggi del mondo anarchico emiliano e italiano di fine Ottocento. Tra queste figure spicca quella epica di Bakunin, che si trova a Bologna per ispirare e patrocinare moralmente, con l’aiuto anche di Andrea Costa, i moti falliti del 1874. Il romanzo è attraversato da una sottile e garbata ironia.

Seguono La città degli amanti (1929), Una passione coniugale (1930), Oggi domani e mai (1932), Mal d’Africa (1935), Il rabdomante (1936), Iride (1937), fino a quella che è stata l’opera più vasta e che maggiore notorietà popolare ha dato a Bacchelli, il ciclo di romanzi Il mulino del Po (193840).

L’opera, che ha un posto di rilievo nella storia della letteratura italiana, composta di oltre duemila pagine e suddivisa in tre parti, ciascuna con singola titolazione, è frutto di un immane lavoro di ricerca nella cultura e nella storia locale e narra la saga di una famiglia ferrarese, dedita all’avventurosa professione di mugnai sulle rive ferraresi del fiume Po, sullo sfondo di uno scenario storico-sociale più che centenario che va dall’epoca napoleonica alla prima guerra mondiale.

Il 16 dicembre 1940 l’Università di Bologna gli conferisce la laurea honoris causa in Lettere.

Nel 1941 appare Gioacchino Rossini, nel 1942 Il fiore della mirabilis. La produzione continua con Il pianto del figlio di Lais (1945), di argomento biblico, Lo sguardo di Gesù (1948), Il figlio di Stalin (1953), Gli schiavi di Giulio Cesare (1955), Tre giorni di Passione (1957), Non ti chiamerò più padre (1959), narrante l’avventura di Francesco d’Assisi vista dalla parte del padre Bernardone. Seguono tra il 1967 e il 1978 altri romanzi: Il rapporto segreto, Afrodite: un romanzo d’amore, Il progresso è un razzo, Il sommergibile.

Altrettanto prolifica fu la produzione saggistica, lirica e teatrale di Bacchelli, che ne fanno uno del più fecondi letterati italiani.

Dopo aver collaborato con le riviste La Voce di Firenze (19121916) e La Raccolta di Bologna (1918-1919), fu tra i fondatori della rivista romana La Ronda (1919-1923). A Milano fu critico teatrale per La Fiera Letteraria e fu corrispondente di altri giornali tra cui il Corriere della Sera.

Presso la Biblioteca comunale dell’Archiginnasio è l’archivio personale dello scrittore bolognese denominato fondo speciale Riccardo Bacchelli, comprendente documenti, fotografie, bozze, recensioni, appunti ed un ampio carteggio.

Onorificenze

Cavaliere di gran croce dell’Ordine al merito della Repubblica italiana
— Roma, 19 aprile 1971
Grande ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica italiana
— 30 dicembre 1952

 

 

Pubblicato da librieemozioni

Romana di nascita, ma cittadina del mondo, Paola Bianchi è laureata in Lingue e Letterature Straniere Moderne e insegna lingue e materie letterarie, oltre a lavorare come correttrice di bozze e traduttrice. Appassionata di tutto ciò che ruota intorno ai libri ha un proprio blog, www.librieemozioni.altervista.com, che considera un salotto aperto agli amanti della scrittura e della lettura, e ha fondato a Civitavecchia, dove vive, un Club Letterario. Attualmente scrive per il Magazine Caffebook e ha già pubblicato numerosi articoli anche per giornali locali. Il saggio “La Figura del Vampiro dalle origini ai nostri giorni, nelle opere di Anne Rice e Joseph Sheridan Le Fanu” come il romanzo breve “Giochi di luna”, e “Finzione o realtà?” racconto pubblicato in e-book nella raccolta “Raccontami una Storia”, rispecchiano la sua passione per il genere horror, a cui si affiancano anche quello fantasy e thriller.