Iniziamo la giornata con un omaggio a Paul Verlaine nell’anniversario della nascita di questo poeta maledetto

verlaine

 

(FR)

« Je suis l’Empire à la fin de la décadence, Qui regarde passer les grands Barbares blancs En composant des acrostiches indolents D’un style d’or où la langueur du soleil danse. »

(IT)

« Sono l’Impero alla fine della decadenza, che guarda passare i grandi Barbari bianchi componendo acrostici indolenti in uno stile d’oro dove danza il languore del sole. »

(P. Verlaine, Jadis et naguère, Langueur)

Paul Marie Verlaine (Metz, 30 marzo 1844Parigi, 8 gennaio 1896) è stato un poeta francese.

Figura del poeta maledetto, Verlaine viene riconosciuto come il maestro dei giovani poeti del suo tempo. La sua influenza sarà significativa ed i posteri accoglieranno questa arte poetica verlaineana, niente che vi è in lui pesa o posa, fatta di musicalità e della fluidità che gioca con i ritmi dispari.

Il tono di molte delle sue poesie che combinano spesso malinconia e chiaroscuro, rivela, al di là della forma efficace di semplicità, una sensibilità profonda, che risuona con gli approcci di alcuni pittori impressionisti e musicisti come Reynaldo Hahn e Claude Debussy, i quali saranno presenti nella musica delle poesie di Verlaine.

Frequenta i cafè e i salotti letterari parigini. Nel 1866 collabora al primo Parnasse contemporain e pubblica i Poèmes saturniens. Vi si sente l’influenza di de Lisle e soprattutto di Charles Baudelaire, poeta che segue come lui il movimento decadentista con le celebri poesie Spleen ed Elevation, mentre vi si annuncia già lo “sforzo verso l’Espressione, verso la Sensazione raffigurata” (dalla lettera a Stéphane Mallarmé del 22 novembre 1866) che caratterizza la sua migliore poesia.

Nel 1869, le Fêtes galantes, delle fantasie che evocano il XVIII secolo di Jean-Antoine Watteau, confermano questo orientamento. Nel 1870 sposa Mathilde Mauté, per la quale pubblica La Bonne Chanson.

Verlaine è a quest’epoca legato al gruppo costituito attorno al giovane poeta Louis-Xavier de Ricard, incontrato nel 1863, che allora animava una rivista letteraria, filosofica e politica: la Revue du Progrès moral, littéraire, scientifique et artistique, nella quale Verlaine pubblica la sua prima poesia nell’agosto dello stesso anno: Monsieur Prudhomme, poco prima che la rivista non sia interdetta dalla censura imperiale, e il suo direttore condannato a otto mesi di prigione (nel marzo 1864) per avere oltraggiato la morale religiosa e avere trattato, senza autorizzazione, di economia politica e sociale.

Un amico di Verlaine, il violinista e poeta dilettante Ernest Boutier, lo mette in contatto con un piccolo libraio specializzato nelle opere religiose, Alphonse Lemerre, che accetta di pubblicare, ma a spese dell’autore, le opere dei giovani poeti: questa collezione consacrata alla poesia contemporanea è inaugurata dall’uscita nel 1865 della prima raccolta di Ricard, Ciel, Rue et Foyer.

L’anno successivo compare nella sua vita il diciassettenne Arthur Rimbaud, che va a turbare gli agi borghesi nei quali il poeta si era adagiato. Chiamato da Verlaine a cui ha inviato qualche lirica, Rimbaud comincia con lui una relazione fortemente intima e una vita di vagabondaggio. Verlaine lascia allora la moglie e il figlio, Georges (nato il 28 ottobre 1871), per seguire il giovane poeta e compagno di vita in Inghilterra e in Belgio. Durante questi viaggi Verlaine scrive Romances sans paroles.[

Verlaine chiede alla poesia di essere un canto discreto e dolce, che traduce delle impressioni incerte. La sua Arte poetica (Art poétique), composta già nel 1874 ma pubblicata solo nel 1882, annuncia lo spirito di un movimento simbolista.[19] caratterizzando l’originalità della sua opera:

(FR)

« De la musique avant toute chose, Et pour cela préfère l’Impair Plus vague et plus soluble dans l’air, Sans rien en lui qui pèse ou qui pose. »

(IT)

« La musica prima di ogni cosa, e per questo scegli l’impari più vago e solubile nell’aria senza nulla in sé che pesi o posi »

 

Pubblicato da librieemozioni

Romana di nascita, ma cittadina del mondo, Paola Bianchi è laureata in Lingue e Letterature Straniere Moderne e insegna lingue e materie letterarie, oltre a lavorare come correttrice di bozze e traduttrice. Appassionata di tutto ciò che ruota intorno ai libri ha un proprio blog, www.librieemozioni.altervista.com, che considera un salotto aperto agli amanti della scrittura e della lettura, e ha fondato a Civitavecchia, dove vive, un Club Letterario. Attualmente scrive per il Magazine Caffebook e ha già pubblicato numerosi articoli anche per giornali locali. Il saggio “La Figura del Vampiro dalle origini ai nostri giorni, nelle opere di Anne Rice e Joseph Sheridan Le Fanu” come il romanzo breve “Giochi di luna”, e “Finzione o realtà?” racconto pubblicato in e-book nella raccolta “Raccontami una Storia”, rispecchiano la sua passione per il genere horror, a cui si affiancano anche quello fantasy e thriller.