Il Titanic: ad affondare non fu solo una nave, ma un’intera società

Intervista a Claudio Bossi

di

Paola Bianchi

 

Cosa accadde davvero durante l’ultimo viaggio del gigante dei mari?

 

coplibro

 

Oggi Libri ed Emozioni ospita Claudio Bossi, un personaggio interessante ed intellettualmente accattivante, che sta dedicando la sua vita al Titanic ed alla sua storia. Autore, giornalista, ghostwriter e molto altro ancora, è noto anche grazie al suo libro TITANIC Storia, leggende e superstizioni sul tragico primo e ultimo viaggio del gigante dei mari a cura di Giunti – De Vecchi Editore.

 

claudio bossi

Da cosa nasce questa sua particolare passione?

La risposta è assai semplice e molto banale. Rimasi estasiato dalla visione del film “Titanic, latitudine 41° nord”. Poi l’interesse di un bimbo per un certo mistero, si è trasformato in grande rebus una volta che il bimbo è diventato uomo e, nel 1985 con il ritrovamento del relitto, è scoccata la scintilla: ne dovevo sapere e sapere di più di quello che ne sapevano gli altri su questa magnifica e tragica storia.

 

La sua ricerca nei principali archivi mondiali l’avrà sicuramente messa in contatto con realtà singolari, certamente non accessibili a tutti. Quale ricordo conserva più gelosamente?

Ho avuto la fortuna di frequentare i posti dove il Titanic era stato concepito, dove era stato costruito, dove era salpato per il suo primo e ultimo viaggio, e dove tristemente non è mai arrivato… Intendo alludere agli archivi di Liverpool della White Star Line (la compagnia di bandiera del Titanic), agli archivi irlandesi della Harland & Wolff di Belfast (dove il Titanic era stato materialmente costruito), agli archivi londinesi di Kew, piuttosto che quelli d’oltreoceano quindi di Halifax, in Canada, dove riposano i poveri resti delle vittime dell’immane tragedia. Senza trascurare poi gli archivi di New York e quelli della capitale americana Washington: ricordo che la nave batteva sì bandiera inglese ma era stato costruito con soldi americani. Ecco, questo mio “viaggio” a ritroso nel tempo è durato quasi un quarto di secolo. Però ne sono uscito enormemente gratificato. E non parlo solo dal punto di vista “storico”, ma soprattutto dal punto di vista delle relazioni umane che ho potuto intrattenere con i miei interlocutori. Una collaborazione che dura ancora oggi. Con un certo affetto ricordo molto volentieri il rapporto di amicizia che si è sin da subito instaurato con il direttore degli archivi di Halifax, Richard Mc Michael, persona molto disponibile, schietta e alla mano, che mi ha guidato quasi fosse un padre per me, facendomi sentire subito a mio agio. Con una certa simpatia non posso dimenticarmi della generosa, e soprattutto carina, Gillian McLean (la quale, sulle prime, l’avevo scambiata per una fotomodella), responsabile degli archivi della Harland & Wolff. Un’avvenente signora davvero in gamba in tutti i sensi…
E questi sono, se vogliamo, aspetti inediti delle mie ricerche, che esulano un po’ dal lavoro ma che lo hanno reso senz’altro più piacevole. Il mio rammarico è che di tutta questa mole di faldoni, fascicoli, fogli di carta, file di word, pdf, eccetera, è di non esserne ancora venuto a capo di una domanda che mi ronza da diverso tempo in testa e cioè: “Come mai negli archivi di Sua Maestà ci sono ancora documenti secretati inerenti alla vicenda del Titanic?”. Una mia risposta me la sono data e questa mi porta a pensare e ad affermare che… Ma questo è argomento che esula da questa intervista! 

 

Essendo uno tra i più qualificati esperti su questo argomento, offre anche consulenze su tesi riguardanti il Ttanic. A suo parere, l’interesse storico su questa tragedia come mai è ancora vivo nei giovani?

Cominciamo col dire che per le generazioni di oggi, salvo poche eccezioni, il Titanic è un film: il kolossal cinematografico di James Cameron, piuttosto che quello della storia d’amore di Jack e Rose. Invece per la mia generazione e, per fortuna, per molte altre persone, il Titanic è sinonimo di una grande catastrofe, di una grande tragedia. Il Titanic, e tutto quello che vi ruota intorno, sprigiona ancora un fascino in grado di rinnovarsi e a non esaurirsi mai: la storia di questa nave dimostra di possedere mille sfaccettature, capaci di interessare e incuriosire. E a stimolare la curiosità dei giovani verso questo fatto storico contribuiscono anche i misteri e le domande a cui probabilmente non avremo mai la risposta. I lati oscuri della vicenda del Titanic mantengono inalterato il fascino di un evento di oltre un secolo fa e parte di questo fascino deriva appunto dalle molte domande ancora senza una risposta. Raramente in altre storie si riescono trovare una combinazione di elementi che vanno dalla mitologia al dramma: la storia del Titanic invece sì. Il Titanic ogni giorno aggrega notizie e attiva nuovi collegamenti.

 

Nel 2015 ha ricevuto il Premio Nazionale Cronache del Mistero proprio per la sua attività di ricercatore. Il Titanic è stato spesso definito “la nave del mistero”. Secondo la sua opinione, effettivamente, quanta verità su quella tragedia è stata svelata, e quanto è spesso ancora l’alone di mistero che la circonda?

Il Titanic è ancora un oggetto carico di mistero. Ritengo che questo alone di mistero accompagnerà sempre questa nave. Gli accadimenti di quella notte, tra il 14 e il 15 aprile 1912, sono vagamente noti un po’ a tutti e raccontano di una tragedia che sembra stata scritta da un grande drammaturgo. Ma la verità circa la vicenda del Titanic penso sia sepolta da un doppia farsa assolutoria. Le inchieste americana e inglese, successive al disastro furono una beffa atroce: tutti assolti perché tutti responsabili! Io ritengo che l’iceberg ha affondato il Titanic, l’uomo la verità: la menzogna sui fatti è stata così ben gestita e il mistero tuttora insoluto. Oggi, a mio modesto parere, nessuno può essere sicuro di conoscere realmente la vera storia del Titanic. Una cosa è certa: quali che siano le domande, le risposte, ed i misteri, che ruotano intorno alla vicenda del gigante dei mari, rimane il doloroso dato di fatto che, da oltre un secolo, la nave giace nelle profondità dell’oceano. Purtroppo la gente normale e comune conosce del Titanic la sola storia fornita dai diversi film prodotti finora. Le è quasi sempre sconosciuta la conoscenza vera. Così facendo rischia di non capire quali siano i veri motivi ed i segreti che hanno causato guerre ed evoluzioni sociali che hanno prodotto la nostra storia. Per questo motivo continuo in questa mia ossessiva ricerca della verità. Chiudo affermando che il Titanic è il monumento alla menzogna: nel naufragio del Titanic sono morte 1518 persone e, non ho esitazioni ad affermarlo, queste povere anime sono state sepolte sotto un oceano di omertà: il mare non svelerà mai tutti i suoi segreti e la verità sulla sorte del Titanic rimarrà avvolta dal mistero.

 

Quest’anno siamo in attesa dell’uscita di un’altra sua pubblicazione e sappiamo che sta già scrivendo per un’altra iniziativa editoriale. Può darci anticipazioni sui suoi progetti futuri a medio e lungo termine?

Ho appena terminato la traduzione di un libro, opera di una scrittrice americana che si è occupata di Titanic: il marito della signora è un italiano e nipote di una persona i cui due fratelli che condivisero a bordo della nave vita, lavoro e morte: erano i fratelli Peracchio, due giovani che sul Titanic avevano trovato una grossa opportunità di potersi costruire un futuro ma che un maledetto iceberg ha mandato in frantumi. La prossima estate questo libro verrà presentato per la prima volta in Italia, a Fubine in provincia di Alessandria, paese dove i due fratelli erano originari. Per il prossimo autunno per la casa editrice Il Saggiatore uscirà un altro mio lavoro editoriale: si tratta del storia del Titanic raccontata, diciamo così, attraverso le parole di una coppia di sposini italiani che erano a bordo della celebre nave. Sono già sotto contratto per la stesura di un altro libro, sempre inerente al Titanic, ma di questo lavoro è prematuro parlarne. Invece, ed è una notizia di qualche settimana fa, una casa editrice di Firenze, mi ha contattato per vedere se è possibile la pubblicazione, per il 2018, di un altro volume della saga del Titanic, anche questa storia però vista con un’ottica particolare. Di questo lavoro però debbo ancora sottoscrivere il relativo contratto: quando i tempi saranno maturi potremo ufficializzare la cosa. Quindi sul piano editoriale non posso dire che il lavoro mi manca, anzi. Poi ho in calendario diverse apparizione pubbliche dove continuo a narrare i mille risvolti di una tragedia che ha segnato un’intera epoca. E questo senza trascurare il mio sito web e la mia pagina social su Facebook.

La storia del Titanic è la storia dell’orgoglio umano, di gesti eroici e vigliacchi fino all’atto conclusivo. La vicenda di questa nave racchiude molti insegnamenti quasi fosse un microcosmo di tutte le emozioni e i sentimenti, postivi e negativi, che l’uomo può provare. L’affondamento del Titanic non fu solo un gravissimo incidente marittimo: ad affondare non fu un’enorme nave ma tutto quel mondo, un’intera società, che esso rappresentava assieme ai sogni e alle sue illusioni di onnipotenza che l’aveva animata, entrando poco dopo in quell’incubo che fu la Prima Guerra Mondiale. Il buio e il silenzio eterni custodiscono il simbolo di una delle più grandi sconfitte dell’uomo.

 

Ringraziamo il Dottor Claudio Bossi per il suo impegno capillare, di interesse innegabile e di utilità storica e sociale. Continueremo a seguire il suo lavoro, certi che la sua ricerca contribuirà a fare un po’ più di luce sulla tragica vicenda a causa della quale hanno perso la vita moltissime, innocenti persone.

Pubblicato da librieemozioni

Romana di nascita, ma cittadina del mondo, Paola Bianchi è laureata in Lingue e Letterature Straniere Moderne e insegna lingue e materie letterarie, oltre a lavorare come correttrice di bozze e traduttrice. Appassionata di tutto ciò che ruota intorno ai libri ha un proprio blog, www.librieemozioni.altervista.com, che considera un salotto aperto agli amanti della scrittura e della lettura, e ha fondato a Civitavecchia, dove vive, un Club Letterario. Attualmente scrive per il Magazine Caffebook e ha già pubblicato numerosi articoli anche per giornali locali. Il saggio “La Figura del Vampiro dalle origini ai nostri giorni, nelle opere di Anne Rice e Joseph Sheridan Le Fanu” come il romanzo breve “Giochi di luna”, e “Finzione o realtà?” racconto pubblicato in e-book nella raccolta “Raccontami una Storia”, rispecchiano la sua passione per il genere horror, a cui si affiancano anche quello fantasy e thriller.